PENSIONI: REPLICA DELLA CGIL AL COCER ESERCITO E CARABINIERI. “I SINDACATI NON HANNO MAI DISCUSSO L’ARGOMENTO DELLE PENSIONI DEI MILITARI. I DUE COCER FAREBBERO MEGLIO A CHIEDERE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI SINDACALI”
Questa protesta avviene attraverso una dichiarazione diffusa dai Presidenti dei due Organismi e invoca l’intervento del Presidente della Repubblica perché, su questa materia, i Cocer non sono mai stati chiamati a trattare mentre “altri”, e cioè le Confederazioni, avrebbero trattato questo argomento nel protocollo sul Welfare .
È opportuno che i Presidenti dei due Cocer si documentino prima di lanciare accuse e sospetti. La verità è che allo stato della normativa in vigore il Cocer non ha alcun potere di contrattazione e viene considerato in questo modo dallo Stato Maggiore, che si arroga il diritto, come in questo caso, di trattare ed esprimere pareri a nome dei lavoratori in divisa e della loro attuale rappresentanza.
Sarebbe meglio che l’appello rivolto oggi dai due Cocer Carabinieri ed Esercito al presidente della Repubblica contenesse la richiesta del riconoscimento dei diritti costituzionali anche per i militari attraverso una legge che istituisse anche in Italia il Sindacato per i militari.
Infatti è proprio l’assenza del Sindacato per i militari, avversato ormai solo da questi due Cocer e dagli Stati Maggiore e richiesto invece a gran voce, attraverso delibere votate dai Cocer Guardia di Finanza, Aeronautica Militare e Marina e dai quasi tutti i Coir e Cobar dei Carabinieri, la ragione per cui
Per tutte queste ragioni
Roma, 30 novembre 2007