PENSIONI: REPLICA DELLA CGIL AL COCER ESERCITO E CARABINIERI. “I SINDACATI NON HANNO MAI DISCUSSO L’ARGOMENTO DELLE PENSIONI DEI MILITARI. I DUE COCER FAREBBERO MEGLIO A CHIEDERE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI SINDACALI”

venerdì 30 novembre 2007

 

 

La CGIL ha appreso che il Cocer Carabinieri e il Cocer Esercito protestano contro il provvedimento sul Welfare, per i suoi contenuti riguardo alle pensioni per i militari che dovrebbero essere affrontati entro un anno con una specifica delega al Governo.

 

Questa protesta avviene attraverso una dichiarazione diffusa dai Presidenti dei due Organismi e invoca l’intervento del Presidente della Repubblica perché, su questa materia, i Cocer non sono mai  stati chiamati a trattare mentre “altri”, e cioè le Confederazioni, avrebbero trattato questo argomento nel protocollo sul Welfare .

 

La CGIL, attraverso una dichiarazione del responsabile dell’Ufficio Sicurezza e Legalità, Marcello Tocco,vuole precisare che le Confederazioni e quindi la CGIL non hanno mai discusso e trattato l’argomento delle pensioni dei militari e delle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile. Infatti il testo del Protocollo sul Welfare del 23 luglio 2007, su cui hanno votato oltre cinque milioni di lavoratori, non contiene questo argomento, basta leggerne il testo.

 

È opportuno che i Presidenti dei  due Cocer si documentino prima di lanciare accuse e sospetti. La verità è che allo stato della normativa in vigore il Cocer non ha alcun potere di contrattazione e viene considerato in questo modo dallo Stato Maggiore, che si arroga il diritto, come in questo caso, di trattare ed esprimere pareri a nome dei lavoratori in divisa e della loro attuale rappresentanza.

 

Sarebbe meglio che  l’appello rivolto oggi dai due Cocer  Carabinieri ed Esercito al presidente della Repubblica contenesse la richiesta del riconoscimento dei diritti costituzionali anche per i militari attraverso una legge che istituisse anche in Italia il Sindacato per i militari.

 

Infatti è proprio l’assenza del Sindacato per i militari, avversato ormai  solo da questi due Cocer e dagli Stati Maggiore e richiesto invece a gran voce, attraverso delibere votate dai Cocer Guardia di Finanza, Aeronautica Militare e Marina e dai quasi tutti i Coir e Cobar dei Carabinieri, la ragione per cui la Rappresentanza Militare è sistematicamente esclusa dai tavoli di trattativa ai quali, secondo la CGIL avrebbe pieno diritto.

 

Per tutte queste ragioni la CGIL sostiene da tempo la battaglia per la istituzione del sindacato per i militari e si aspetta che questo ultimo episodio apra gli occhi a tutti coloro che nelle Forze Armate, nel Parlamento e nel Governo, si oppongono al diritto dei militari italiani ad avere il loro sindacato come gli altri militari europei, che anch’essi lavorano, e sono valorosamente presenti,come gli italiani,  nelle zone di operazione e di  “peace keeping” all’estero.

 

Roma, 30 novembre 2007 


Tua email:   Invia a: