ADNKRONOS: PRELIEVI, OLTRE 1000 EURO SCATTA IL CONTROLLO FISCALE-ADNKRONOS : DALL'IRPEF ALL'IVA, DOMANI TAX DAY DA 27 MILIARDI-ADNKRONOS: TERRORISMO, INCITARE AL JIHADISMO NON È REATO SE NON C'È ADDESTRAMENTO-ADNKRONOS: TASSE, ARRIVANO SMS DI EQUITALIA
ADNKRONOS: PRELIEVI, OLTRE 1000 EURO SCATTA IL CONTROLLO FISCALE
15/11/2016 06:49
Chi preleva dal conto corrente una somma superiore a mille euro in un giorno o a cinquemila euro in un mese potrà essere oggetto di indagini da parte dell’Agenzia delle entrate. A partire da oggi, viene infatti fissato un limite numerico alle operazioni sul proprio conto oltre il quale scatterà automaticamente una presunzione di 'nero' qualora il contribuente non riesca a dimostrare il contrario.
È questo l'emendamento appena approvato al decreto fiscale e che, come ricorda il portale 'laleggepertutti.it' rischia di impaurire contribuenti e risparmiatori. Benché la normativa sulla tracciabilità dei pagamenti stabilisce che l'uso dei contanti è vietato solo a partire da 3.000 euro, e nonostante i chiarimenti ministeriali secondo cui tale limite non si applica a prelievi e versamenti sul conto corrente (per i quali non vi è alcun tetto), la nuova norma vorrebbe imporre ai correntisti un vincolo particolarmente forte.
Se è vero che nel conto corrente ci sono i propri soldi, in linea teorica, e si dovrebbe essere liberi di farne quello che si vuole, ivi compreso prelevarli nella misura e nei tempi che si preferisce, di fatto non è così: salvo per i professionisti (per i quali sussiste una sentenza della Corte Costituzionale che li salva da questo regime), tutte le volte in cui le cause del prelievo o del versamento in banca non possono essere dimostrate al fisco, quest'ultimo (o meglio, l'Agenzia delle Entrate) può presumere che, dietro l'operazione, si nasconda un'attività in nero.
Scatta quindi il recupero a tassazione di quel reddito. Insomma una vera e propria sanzione per chi non sa dire da dove provengono o dove finiscono i suoi soldi sul conto corrente. Un principio che la legge stabilisce, in modo netto e chiaro per gli imprenditori, ma che spesso è stato applicato anche ai lavoratori dipendenti. La possibilità di effettuare un accertamento fiscale per prelievi o versamenti consistenti di denaro sul conto non ha salvato, infatti, in passato, neanche il lavoratore con reddito fisso, come il normale lavoratore dipendente (di norma ritenuto sempre al riparo dai sospetti dell'Agenzia delle Entrate).
La giurisprudenza ammette - sebbene non in via sistematica, ma solo laddove le evidenze di una possibile evasione fiscale siano conclamate - gli accertamenti bancari anche sui risparmiatori. Per questo è sempre bene, anche in tali ipotesi, conservare traccia dell'impiego del denaro contante a seguito di prelievo o versamento. Si tratta, ovviamente, solo di una 'presunzione' contraria al contribuente, che opera per di più in automatico, ma che consente sempre la prova contraria. Una prova, tuttavia, non sempre facile da raggiungere atteso che, spesso, dopo molto tempo, si perde traccia e memoria delle ragioni dei propri spostamenti monetari.
Ecco allora che, oltre a una corretta causale, è sempre meglio conservare un archivio con le pezze giustificative dell'impiego di consistenti somme di denaro. La nuova norma vuole imporre un limite numerico per le presunzioni sui prelievi: la possibilità che il prelievo divenga ricavo sussisterà al superamento di limiti giornalieri e mensili fissati, rispettivamente, a mille e 5 mila euro. Viene così integralmente riscritta la norma in base alla quale i prelievi possono costituire 'compensi'.
Il legislatore interviene affermando come la norma in questione potrà operare al ricorrere di un requisito 'numerico': la presunzione contraria al contribuente, per i prelievi non giustificati, scatterà solo se viene superato il limite giornaliero di mille euro e, comunque, quello di 5 mila euro mensili. Entro invece tale limite siamo dinanzi a una sorta di 'franchigia' entro la quale il problema non dovrebbe sussistere. Al contrario, superate le predette soglie la norma potrebbe essere azionata ma, si ritiene, soltanto per l'eccedenza rispetto alle stesse. (Adnkronos)
ADNKRONOS : DALL'IRPEF ALL'IVA, DOMANI TAX DAY DA 27 MILIARDI
15/11/2016
Entro domani le imprese sono chiamate a passare in cassa. Più precisamente a versare all’erario ben 27 miliardi di euro per onorare Iva, ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori, ritenute Irpef dei lavoratori autonomi, addizionali regionali/comunali Irpef e ritenute Irpef e Ires delle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie e il risparmio energetico. Lo afferma l’Ufficio studi della Cgia.
L’imposta più pesante sarà l’Iva: imprese e lavoratori autonomi verseranno 12,8 miliardi di euro, mentre le ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori costeranno 11,5 miliardi. Le altre voci, invece, saranno più contenute: l’addizionale regionale Irpef e le ritenute Irpef in capo agli autonomi costeranno entrambe 1 miliardo, l’addizionale comunale Irpef 412 milioni e le ritenute dei bonifici per le agevolazioni fiscali Irpef collegate al risparmio energetico e alle ristrutturazioni edilizie solo 162 milioni.
"Il peggio, comunque, deve ancora arrivare – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo - il prossimo 30 novembre ci sarà un’altra scadenza da far tremare i polsi. Se le persone fisiche e le società di persone verseranno la seconda o la rata unica dell’Irpef, dell’Irap e dell’Inps, le società di capitali saranno chiamate a onorare l’Ires e l’Irap. In questa occasione l’erario incasserà altri 28 miliardi; uno in più di quanto riscuoterà domani".
Con troppe tasse e una burocrazia che non accenna a diminuire, la Cgia fa notare che fare impresa continua ad essere sempre più difficile. “Con un fisco più semplice – conclude il Segretario della Cgia Renato Mason – anche l’Amministrazione finanziaria potrebbe lavorare meglio ed essere più efficiente nel contrastare gli evasori/elusori fiscali. La selva di leggi, decreti e circolari esplicative presenti nel nostro ordinamento tributario, invece, complica la vita anche agli operatori del fisco che, comunque, continuano ad essere uno dei settori più virtuosi della nostra Pubblica amministrazione". La Cgia tiene infine a precisare che in questa analisi non sono stati conteggiati i contributi previdenziali che dovranno essere versati entro domani. (Adnkronos)
ADNKRONOS: TERRORISMO, INCITARE AL JIHADISMO NON È REATO SE NON C'È ADDESTRAMENTO
14/11/2016
Per i giudici della Corte di Cassazione non può esserci condanna per il reato di terrorismo internazionale se l’attività di indottrinamento e proselitismo è “finalizzata ad indurre una generica disponibilità ad unirsi ai combattenti per la causa islamica e ad immolarsi per la stessa” e se la formazione teorica degli aspiranti kamikaze non è affiancata anche “dall’addestramento al martirio di adepti da inviare nei luoghi di combattimento”. E’ quanto sostengono i giudici della Suprema Corte nelle motivazioni depositate oggi e relative alla sentenza di assoluzione, emessa lo scorso 14 luglio, dei cinque presunti jihadisti della piccola moschea di Andria. L'accusa era di terrorismo internazionale di matrice islamica.
La Dda di Bari ordinò il loro arresto, eseguito dai carabinieri del Ros, nell'aprile 2013. La base del gruppo, secondo gli investigatori, era nella piccola moschea di Andria. La Cassazione lo ritiene un gruppo a limitata "operatività", tale da non costituire una minaccia per la collettività. Uno dei cinque imputati, l'imam tunisino Hosni Hachem Ben Hassen, presunto capo della cellula, nella stessa sentenza venne condannato per istigazione all'odio razziale. I fatti al centro del processo riguardavano gli anni dal 2008 al 2010. (Adnkronos)
ADNKRONOS: TASSE, ARRIVANO GLI SMS DI EQUITALIA
14/11/2016
Un sms e arriva la cartella Equitalia. Di fatto l'agenzia di recupero crediti userà il cellulare per comunicare tutte le scadenze sul pagamento dei debiti da parte dei contribuenti. È partito infatti il servizio 'Sms-Se Mi Scordo' di Equitalia: messaggi sul cellulare o posta elettronica per preannunciare una cartella, per ricordare a chi sta pagando a rate che ne manca soltanto una per decadere o segnalare che il pagamento delle rate non risulta regolare.
Il progetto, voluto dall’amministratore delegato Ernesto Maria Ruffini, rientra nella riforma messa in campo da Equitalia per fornire un nuovo servizio ai cittadini e strumenti più innovativi come, ad esempio, il portale responsive e l'app Equiclick. 'Se Mi Scordo' può essere attivato sia rivolgendosi ad uno dei 202 sportelli della società di riscossione o andando su 'Gruppoequitalia.it'.
Nel primo caso è necessario compilare un semplice modulo in cui, oltre ai tradizionali dati personali e al codice fiscale, si deve scegliere se indicare il proprio numero di cellulare oppure la email su cui ricevere comunicazioni da parte di Equitalia. Per attivarlo è necessario avere le credenziali e quindi accedere nell’area riservata e seguire le indicazioni per registrarsi. Le comunicazioni, ad oggi, previste da 'Se Mi Scordo' sono di tre tipologie: quando a Equitalia viene affidato un debito da riscuotere da uno dei 6.700 enti e in particolare Agenzia delle Entrate, Inps, Inail, e quindi Comuni (3.500), Province (86), Regioni (18), Ordini professionali territoriali (363), Aziende di trasporti (30) ed altri enti creditori; quando il contribuente che ha un piano di rateizzazione con Equitalia non ha pagato almeno la metà del numero massimo delle rate previste per decadere; quando manca soltanto una rata prima di decadere dal piano concordato.
Il contribuente che attiva il servizio sms sarà avvisato quando a Equitalia è stata affidata dagli enti creditori la riscossione di una somma a suo carico, quindi prima della notifica della cartella vera e propria. Arriverà un messaggio o una email, con mittente 'Equi Info' e il testo in cui si preannuncia che Equitalia è stata incaricata di riscuotere una somma, e quindi il messaggio inviato anticipa la notifica vera e propria. Chi vorrà, potrà anche verificare la propria situazione nell’area riservata del portale 'Gruppoequitalia.it', richiedere assistenza rivolgendosi agli sportelli di Equitalia oppure chiamare il numero unico 060101 da telefono fisso o da cellulare.
I contribuenti che hanno già una rateizzazione in corso con Equitalia saranno avvisati nel caso in cui non risulti pagata almeno la metà del numero massimo delle rate previste per la decadenza. Anche in questo caso arriverà un messaggio o mail con mittente 'Equi Info' e il testo che contiene anche il numero del piano di dilazione in cui si ricorda che le scadenze non risultano rispettate. Chi riceve questo messaggio può verificare nell’area riservata su 'Gruppoequitalia.it' o presso gli sportelli della società.
Infine, chi ha un piano di rateizzazione attivo sarà avvisato anche quando mancherà una sola rata prima della decadenza dal proprio piano di dilazione concordato con Equitalia. Arriverà un messaggio o mail con mittente 'Equi Info' e il testo con cui si ricorda che il mancato pagamento di un’altra rata farà decadere il piano di rateizzazione.
'Se Mi Scordo' è un altro passo di un percorso iniziato con la semplificazione degli atti per i contribuenti, tagliato il 60% dei modelli cartacei, con la cosiddetta 'cartella amica', cioè un precompilato per poter scegliere subito il proprio piano di rateizzazione, lo sviluppo dell’uso della posta elettronica certificata, fino agli investimenti sul digitale con il nuovo portale responsive e la app, veri e propri sportelli informatici in cui è possibile svolgere tutte le operazioni. (Adnkronos)