RIFORMA RAPPRESENTANZA MILITARE. CONTRASTI IN CASA A.N. TRA RAMPONI E ASCIERTO. PROGETTO D.S., UNA RELAZIONE FRETTOLOSA CHE SARA’ MODIFICATA - di Giuseppe Fortuna

mercoledì 13 febbraio 2002

Il 5 febbraio scorso la Commissione Difesa della Camera dei Deputati, su proposta dell’On. Giuseppe Cossiga (Forza Italia), ha costituito un COMITATO RISTRETTO con il compito di elaborare un testo unificato.

È stato deciso che si debba tener conto delle varie proposte di legge, sia presentate che preannunciate, sulla riforma della rappresentanza militare. Ciò vuol dire che si prenderanno in considerazione anche i progetti dei Democratici di Sinistra e dell’On. Ascierto, di Alleanza Nazionale.

Sembra comunque che la temperatura sia alta, sia all’interno della Commissione che tra i partiti.

Innanzitutto, vi sono forti contrasti in casa A.N. Filippo Ascierto, infatti, ha presentato un testo evoluto e agli antipodi rispetto a quello del suo più anziano collega di partito, Ramponi, che, come abbiamo spiegato in più articoli apparsi su questo sito e sulla nostra rivista, propone SOLUZIONI REAZIONARIE, oltre che palesemente incostituzionali.

Come è possibile una differenza così radicale tra disegni di legge di parlamentari che militano nello stesso partito? Ed è vero che Ascierto ha dovuto alzare la voce per ottenere che il suo disegno di legge non rimanesse escluso dall’esame del comitato ristretto?

La risposta alla prima domanda ce l’ha fornita l’On. Lavagnini, deputato di Forza Italia che ha presentato un disegno di legge praticamente identico al testo Ramponi. Il fatto è – ci ha detto Lavagnini nel corso di un’intervista che comparirà sul prossimo numero di Finanzieri e Cittadini – che la proposta di Ascierto proviene dal personale, mentre quella di Ramponi dagli uffici legislativi degli Stati maggiori.

Abbiamo chiesto ad Ascierto che possibilità abbia il suo progetto di prevalere. “Il partito è con me”, ci ha risposto. Staremo a vedere.

Ma anche sul fronte dei Democratici di Sinistra c’è mare agitato. Il testo presentato dagli onorevoli Minniti, Ruzzante, Lumia, Angioni, Pisa, Rotundo, Luongo, Mancini e Lucidi è valido nell’articolato, ma LA RELAZIONE CHE LO PRECEDE È FRANCAMENTE INCREDIBILE. In molti passaggi, infatti, vengono sconfessate le affermazioni di importanti esponenti di quel partito (Veltroni, innanzitutto, e poi gli stessi Lucidi e Lumia firmatari del documento) e si contraddicono principi che rappresentano delle vere e proprie bandiere per l’elettorato D.S.

Come fa un democratico di sinistra a dire che le proposte contenute nel progetto presentato (una rappresentanza militare “forte”, ma non certamente un sindacato) rappresentano “il punto più alto di compatibilità con le esigenze dell’ordinamento militare”? Come si fa stigmatizzare, come fosse una sorta di comportamento sovversivo, il diritto dei cittadini militari di presentare ricorsi alla Corte Costituzionale? Non è forse, il diritto di difesa, uno dei fondamenti irrinunciabili di ogni Stato di diritto?

Queste e molte altre domande sulle affermazioni contenute nella relazione le abbiamo rivolte, proprio ieri, all’On. Ruzzante, uno dei firmatari. Ci ha risposto che la relazione “è rivedibile”. Staremo a vedere.

La settimana prossima, intanto, incontreremo l’On. Minniti che ci ha concesso un’intervista per il giornale e dovremmo avere qualche informazione in più.

Voi lettori, intanto, stateci vicini e mandateci le vostre opinioni o anche soltanto delle semplici attestazioni di sostegno. Le vostre lettere ci servono perché abbiamo bisogno di fare sapere che su questi temi la sensibilità e altissima e che c’è grande attenzione da parte degli elettori.

 

GIUSEPPE FORTUNA


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