PERSONALE NON DIRETTIVO, C’ERA BISOGNO D’UN RIORDINO COSI?

sabato 31 marzo 2001

Abbiamo ricevuto dal signor CDG la lettera che integralmente pubblichiamo

"""Preg.ma Ficiesse,

prima di esprimere il mio parere sui decreti di riordino, permettetemi di solidarizzare con i frequentatori del 4° corso sovrintendenti "MEATTINI", che stanno vivendo un momento di estrema intensità in virtù di aver palesato pubblicamente il loro malessere.

La loro richiesta di essere riassegnati al reparto di provenienza è umanamente auspicabile, così come mi sento di concordare sostanzialmente su tutti i loro punti di riflessione ad eccezione del velato confronto con la categoria superiore (ispettori), in quanto il concorso interno per ispettore pone dei requisiti iniziali (diploma e sette anni di servizio) e degli esami concretamente diversi.

Pertanto non bisogna confondere i ruoli, semmai il confronto andava posto con i colleghi sovrintendenti (vincitori di concorso) della P.di S. che hanno ottenuto in Commissione, poi recepito dal Governo, una via "preferenziale" per l'accesso al ruolo superiore (sempre mediante concorso interno).

Sicuramente era giusto porre il problema dell'avanzamento (in parte, ma solo in parte risolto con l'avanzamento per anzianità al grado di brigadiere) e della rivendicazione del VII livello per i brigadieri capo.

Certo, se il governo riconosceva il ruolo unico -appuntati e sovrintendenti- (così come richiesto nel parere favorevole con condizione delle varie Commissioni), il livello retributivo superiore per app.s., brig.c., marescialli aiutanti e individuava un grado direttivo per i m.a. anziché una qualifica "luogotenente" (con il D.Lgs del '95 venne tolta la "carica speciale" affinchè venisse individuato un grado a cui attribuire il livello superiore, l'VIII, PRATICAMENTE la carica speciale usciva nel '95 dalla porta per rientrare oggi dalla finestra, con il D.lgs di riordino, forte e solida) avremmo sicuramente gioito per poi subito prepararci al dibattito sulla progressione di carriera (5 anni massimo in ogni grado...quindi apertura delle carriere con determinati requisiti).

Purtroppo non è stato così e il prossimo dibattito dovremmo concentrarlo ancora su queste prerogative non riconosciute.

Il riordino è nato male fin dall'inizio, non prevedendo oneri a carico dello Stato: solo alla fine hanno stanziato qualche spicciolo. Ricordo il lungo dibattito in Commissione per assegnare ad ogni forza di polizia il comandante generale che provenisse dal Corpo stesso, alla fine non se n'è fatto nulla e come contentino il vicecomandante indosserà i gradi di generale di corpo d'armata ma sempre sottordine ad un generale che proviene da altra forza armata.

E il malessere di tutti gli ufficiali è stato individuato e risolto con gli ultimi decreti? Le grida trionfali di chi ha proposto il rimborso del 90% del canone d'affitto entro il milione di lire e le diarie integrative in seguito a trasferimento d'autorità non mi sembrano gran cosa di fronte ai disagi della mobilitazione familiare in seguito ai frequenti trasferimenti e alle pressioni a cui è sottoposto il ruolo direttivo.

Rammento che un impiegato di banca con cinque anni di servizio dichiara in media 70/75 milioni lordi l'anno: quanto un comandante provinciale della GDF (con 15 anni di servizio) che certo ha ben altre responsabilità. Il confronto con la retribuzione di un direttivo bancario è improponibile perchè neanche un generale di corpo d'armata si avvicina alla retribuzione media di un direttore di filiale. L'obiezione facile che sicuramente mi verrà mossa sarà: "Ma quello è un settore privato!". Un ufficiale deve confrontarsi quotidianamente con avvocati, magistrati, industriali, personaggi della cultura, deve preparare conferenze stampa e partecipare a dibattiti, oltre al lavoro cui istituzionalmente è demandato. La pari dignità è d'obbligo ma anche la remunerazione deve essere riconsiderata in funzione delle responsabilità, delle competenze e del carico di lavoro, altrimenti gli uomini migliori prenderanno altre vie, come già sta avvenendo, lasciando vuoti difficilmente colmabili.

Il ruolo degli Ispettori, inoltre, da questo decreto risulta fortemente mortificato, dal momento che esso, alla sua nascita, era equiparabile, nelle funzioni e nei compiti, ad un quadro direttivo, in quanto "ruolo di concetto": in realtà oggi si avvicina più ad un ruolo esecutivo. Ai marescialli aiutanti (quelli che erano tali nel 1995) è stato perpetrato uno scippo prima di ottenere quanto promesso nel D.Lgs.199 del 1995, il passaggio cioè ad un livello superiore, quando, per un periodo, si era ventilato addirittura l'inquadramento nel grado di tenente.

E il parere favorevole delle Commissioni nell'istituire un grado direttivo e un livello remunerativo superiore per i marescialli aiutanti, perchè non è stato recepito?

Per via dell'VIII livello? Ma l'istituzione degli ulteriori 2 scatti gerarchici per i "luogotenenti", integrati alla recente legge che prevede la riconsiderazione del VII/BIS, pari alla "differenza del proprio livello retributivo con il superiore", non comporta una remunerazione superiore all'VIII° livello? Pertanto, perchè non riconoscerla integralmente?

Non contenti di tutte queste "migliorie", qualcuno si è inventato il numero chiuso di 11.500 Marescialli aiutanti: questo vuol dire che una volta raggiunto il numero non si effettueranno più nomine, a meno che non si creino "vacanze d'organico" cioè di personale che va in pensione. Considerato che la stragrande maggioranza dei m.a. ha tra i 35/45 anni di età, prevedo che tanti marescialli capo di recente nomina rimpiangeranno amaramente il vecchio avanzamento.

Un maresciallo che si arruolava l'anno scorso calcolava che massimo in 20 anni raggiungeva il grado apicale, mentre oggi deve rifare i conti e contare 35 anni, se tutto va bene.

Hanno però inventato la "fase transitoria" che agevola per i prossimi 4/5 anni chi è prossimo al grado di maresciallo aiutante, dimenticando completamente quelli più lontani: i marescialli, i marescialli ordinari e i marescialli capo di recente nomina.

Dov'è l'incentivo di carriera ?

Le motivazioni, specialmente per chi arriva tardi all'arruolamento, o per chi fa la "gavetta" provenendo dai ruoli inferiori, decadono sapendo che non si conseguirà mai il grado apicale. Un finanziere o un sovrintendente che ha trenta anni e che vince il concorso interno per il grado di maresciallo, matematicamente non arriverà mai alla qualifica di "luogotenente".

Il personale di fronte ad un avanzamento così blindato difficilmente ha, nell'attività lavorativa, quello spunto di motivazione e passione, oltretutto non corrisposto da una adeguata remunerazione.

Vorrei fare una considerazione per i colleghi finanzieri ed appuntati.

Con rammarico ho notato uno scarso interesse nel seguire le vicende del riordino. Un disinteresse dovuto alla mesta rassegnazione che ancora una volta (come nel 1995) per il loro ruolo non si sarebbe fatto nulla. E hanno avuto ragione! Il tanto ventilato ruolo unico con i sovrintendenti, la promessa del VI livello per gli appuntati scelti e gli incentivi di carriera si sono risolti in uno scatto aggiuntivo al compimento dei sette anni nel grado di appuntato scelto.

La stessa innovazione del concorso per titoli per gli appuntati scelti che desiderano transitare nel ruolo superiore non risolve nulla sia perchè i titoli e la loro valutazione devono essere definiti in via permanente per rendere chiaro e trasparente il metro di valutazione, sia perchè la vacanza d'organico del ruolo sovrintendenti sta oramai per essere colmata. In tutti i ruoli si è creato un "collo di bottiglia": - sono quasi 4 anni che non viene bandito un concorso per maresciallo; - a breve si riempirà l'organico degli 11.500 marescialli aiutanti; - il ruolo sovrintendenti è ormai saturo; - fra non molto nomineranno numerosi Colonnelli, con la conseguenza che i tenenti colonnelli che hanno la sfortuna di passare in valutazione l'anno successivo rischiano di rimanere a decantare nel ruolo , vanificando i sacrifici di tanti anni.

Che prospettive di carriera sono state create?

Mi chiedo, ma c'era bisogno di un riordino così fatto? E la legge sul riordino dei gradi ? Quelli attuali sono provvisori (fino al 31 dicembre 1995!!!), in attesa di una legge che creasse distintivi di grado uguali per tutte le forze di polizia ma, non vorrei sbagliarmi, nessuno se ne ricorda più.

A maggio del 2002 cominceranno le trattative del nuovo contratto e del quadriennio normativo, sarà questo il momento per rimettere mano al riordino e correggere quei punti che non approviamo. Ne sono fiducioso.

Quanto sopra esposto è frutto delle mie personali considerazioni in virtù di quanto analizzato e recepito dalla dialettica parlamentare e dal lavoro delle Commissioni sui decreti legislativi di riordino.

C.D.G.


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