RAPPRESENTANZA MILITARE, IL COIR PIU’ IMPORTANTE DELL’A.M. SPIEGA PERCHE’ BISOGNA APRIRE ALL’ASSOCIAZIONISMO

venerdì 20 dicembre 2002

Pubblichiamo la delibera con la quale il COIR di Squadra Aerea dell’Aeronautica militare, con sede in Roma-Centocelle, nel dichiararsi contrario al progetto di riforma della rappresentanza militare presentato alcuni mesi alla Commissione Difesa della Camera, relatore l’onorevole Giuseppe Cossiga, spiega perché è necessario garantire ai militari almeno i diritto di associazione.

Il Coir in questione rappresenta più della metà del personale dell’Aeronautica.

 

 

COIR

DOCUMENTO  INCONTRO COIR/COBAR CSA CONFLUENTI

 

Nei giorni 29-30-31 ottobre presso l’aeroporto di Capodichino Napoli  si è svolto un incontro-riunione  tra i delegati CO.I.R. ed i CO.BA.R. di tutta la S.A. con all’ordine del giorno la riforma della R.M. e l’indennità di super campagna .

I delegati della R.M. dopo ampia ed approfondita analisi non solo dei due argomenti all’o.d.g. che hanno suscitato particolare e vivo interesse, ma anche di tutte le problematiche esistenti negli Enti della S.A., sono addivenuti alle seguenti conclusioni:

La R.M. non dispone al momento di strumenti idonei per determinare un reale cambiamento, visto il mutato quadro organizzativo della F.A. e l’elevato livello culturale e professionale raggiunto dal personale, in quanto sia le competenze che i termini e le azioni conseguenti alle richieste che la rappresentanza può trattare sono estremamente ristrette e non consentono di svolgere, almeno per il  momento,  un ruolo incisivo e decisivo per il cambiamento radicale sia della vita dei reparti che del benessere del personale rappresentato e delle proprie famiglie.

In particolare l’assemblea costituita ritiene in maniera chiara ed inequivocabile che il progetto di riforma della R.M. depositato presso la Commissione Difesa della Camera dei Deputati non interpreti la reale volontà del personale militare presente ad ogni livello.

Dagli interventi e dal dibattito sull’argomento è emerso chiaramente che l’intento dei delegati è proporre di delineare la regolamentazione di un istituto della R.M. che trova la sua genesi nell’irrinunciabile diritto costituzionalmente garantito di associazione e riunione del cittadino che indossa l’Uniforme, regolamentata dal superiore principio della democraticità rappresentativa diretta, come da tempo già è stato realizzato in altri paesi della Comunità Europea.

L’indiscusso anacronismo delle mai chiare limitazioni imposte ai diritti costituzionali dell’individuo trova maggior suffragio nell’orientamento sovranazionale che ha trovato ingresso in ambito nazionale attraverso il disposto di cui agli articoli 10 e 11 della Carta Costituzionale.

Il Consiglio d’Europa con raccomandazione n° 1572  del Settembre 2002 ha semplicemente ribadito che le ingiustificate limitazioni ai diritti fondamentali dei cittadini, contravvengono ai più elementari principi garantistici, che ogni Paese è tenuto a rispettare affinché possa qualificarsi civile (art. 11 Convenzione Europea sui Diritti Umani e sulle Libertà Fondamentali).

Che la raccomandazione del Consiglio d’Europa non si risolva in un principio innovativo nell’attuale contesto sovranazionale, si evince chiaramente nella nozione internazionalistica della consuetudine di opinioni ritenute giuridicamente vincolanti (Diuturnitas e Opinio Juris ac Necessitatis) in forza della quale i patti assumono solo forza ricognitiva (Pacta sunt servanta).

L’assemblea dei delegati ha espresso chiaramente il concetto secondo il quale una riforma sulla R.M. che non sia ispirata ai succitati principi, che nell’attuale contesto storico assumono carattere cogente, non risponde alle istanze dei cittadini militari che hanno proposto e insistito  la riforma dell’attuale strumento di rappresentanza.

E’ emerso in modo altrettanto evidente che ogni forma associativa di R.M. non debba subire limitazioni nel mandato fiduciario se non in forza di un principio di tassatività soggetto a riserva assoluta di legge. Se limitazioni possono essere apposte agli esercizi dei diritti dei cittadini, sebbene militari, queste possono trovare fondamento solo in una esigenza di tutela del bene superiore della Difesa della Patria, che è da ritenersi assolutamente prevalente sul pieno esercizio dei diritti fondamentali del singolo.

In ogni caso sarebbe sicuramente inipotizzabile l’affievolimento dell’esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti che non si risolva in una casistica chiusa e tassativa di materie sottratte alla trattazione di un istituto associativo di rappresentanza democratica militare.

Ogni limitazione che non sia riferita alla salvaguardia della sicurezza della Patria deve ritenersi assolutamente contraria ai principi di civiltà ai quali si improntano le regolamentazioni sovranazionali . E’ unanime intento di tutti i delegati presenti di proporre il riconoscimento della rappresentatività democratica militare ad un riformato istituto di rappresentanza che sia espressione e svolgimento dei diritti costituzionalmente garantiti, diritti quest’ultimi che non abbisognano sicuramente di previsioni di riconoscimento in aggiunta a quelle già operate dal Legislatore Costituente, e soprattutto, ribadire il concetto che l’attuale progetto di riforma della R.M. in discussione alla Commissione Difesa della Camera non è espressione di risposta della richiesta di riforma più volte invocata dai militari qui rappresentati.

Nel contempo, temendo che la ritrosia al cambiamento possa avere riflessi negativi sulla già precaria condizione e motivazione del militare, si ritiene indispensabile la riforma degli articoli 7, 8, 18 e 19 della Legge 382/78 che debbano necessariamente ispirarsi a principi qualificanti per la cura e la tutela dei diritti del personale militare in generale e del singolo in particolare, sia esso in servizio che in quiescenza, esaltando l’indispensabile requisito operativo legato ai compiti istituzionali della Forza Armata.

In particolare si propone di non comprimere, se non in particolari e definite esigenze operative connesse alla difesa della Patria, le seguenti attribuzioni:

  • Libero diritto di assemblea;
  • Mobilità;
  • Trasferimenti;
  • Trattamento di quiescenza;
  • Benessere del personale anche in quiescenza;
  • Assegnazioni incarichi attinenti gli O.P.S. e le mense;
  • Diritto all’eleggibilità e rieleggibilità senza limitazioni;
  • Diritto alla formazione e qualificazione dei delegati;
  • Diritto alla comunicazione ed al confronto tra i diversi organi della R.M. sia di altra F.A. sia a livello internazionale;
  • Facoltà del delegato alle relazioni con i media, enti ed associazioni;
  • Tutela effettiva del delegato e delle sue prerogative assicurando strumenti idonei a garantirgli piena libertà di espressione, opinione e di esercizio del mandato (per es. revisione e modifica delle competenze relative alla documentazione caratteristica del delegato, etc.);
  • Diritto dei delegati ad espletare il mandato usufruendo, a loro discrezione, del tempo congruo e necessario in rapporto al livello di R.M.;
  • Diritto della R.M. alla diretta contrattazione a livello centrale e di concertazione agli altri livelli;
  • Istituzione di un autorità garante per la risoluzione di controversie per le materie non vietate dalla legge in caso di divergenza tra i diversi organi di rappresentanza e le autorità corrispondenti.

Per quanto concerne il secondo punto all’O.d.g. in merito all’estensione dell’indennità di super campagna ad altri reparti dell’A.M., pur non condividendo la metodologia adottata per la corresponsione dell’emolumento, l’assemblea ha espresso il proprio malcelato disagio e malcontento, oltre che incredulità nel constatare, che un decreto interministeriale con fondi già allocati venga disatteso, proprio dall’autorità militare preposta e che circa 7.000 unità della nostra F.A., siano  cancellate di colpo dall’elenco dei fruitori, nonostante che, il nostro Stato Maggiore avesse chiesto in via preliminare l’attribuzione dell’emolumento anche a  tutti i siti della difesa aerea, e non solo, che già da tempo garantiscono un alto grado di operatività per la sicurezza dei nostri cieli e della difesa di tutto il territorio nazionale.

L’assemblea ha inoltre sottolineato come, in alcuni reparti già assegnatari dell’indennità, la stessa non venga corrisposta ad Enti che pur insistendo nel medesimo sedime con compiti operativi strettamente connessi a quelli del reparto, non la percepiscono.

L’assemblea auspica e sensibilizza il CO.I.R. affinché in futuro la Ns. rappresentanza centrale esperisca tutte le azioni necessarie a far si che l’indennità venga estesa a tutti i reparti titolari dell’indennità di campagna.

L’assemblea dei rappresentanti della Squadra Aerea richiede che, attraverso i canali preposti della R.M., il Capo S.M.A. ed il Sig. Ministro della Difesa vengano doverosamente informati e sensibilizzati in merito ai contenuti sopra esposti proponendo inoltre la eventuale divulgazione attraverso i canali previsti dalla R.M. di un comunicato stampa al riguardo.

Inoltre al fine di monitorare l’evolversi del quadro di situazione rappresentato si propone l’aggiornamento dei lavori portati a termine e l’evoluzione della problematica mediante una convocazione generale ogni tre mesi coordinata e richiesta dal CO.I.R. della S.A. evidenziando tra l’altro la necessità di produrre a livello di rappresentanza di base e centrale una apposita delibera che periodicamente sensibilizzi il personale dipendente e le autorità competenti alla cura e trattazione del grave disagio e preoccupazione sopra rappresentato.


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