MOBBING, IL COCER GDF CHIEDE UN CODICE ETICO

mercoledì 13 novembre 2002

Pubblichiamo la delibera con cui il Cocer – Sezione Gdf ha affrontato il tema del mobbing all’interno del Corpo.

 

 

 

COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA

Consiglio Centrale di Rappresentanza

Viale XXI Aprile, 51 – 00162 Roma – Tel. 06/44242585 – Fax 06/44222633

 

 

 

D  E  L  I  B  E  R  A    N. 01/18/9°

 

 

 

OGGETTO:     Predisposizione di un "codice etico comportamentale" per la tutela della dignità dei militari sui luoghi di lavoro.

 

 

I  L    C  O  C  E  R

 

 

PREMESSO                  che nelle organizzazioni militari esistono numerosi fattori e situazioni capaci di interferire sulla salute dell'individuo, intesa come stato di completo benessere fisico, psichico e sociale;

 

CONSIDERATO          che oltre ai tradizionali pericoli correlati alle particolari situazioni climatiche e di servizio, possono diffondersi fattori di rischio derivanti da un'alterata interazione psico-sociale nell'ambiente di lavoro; un esempio in tal senso è rappresentato dalla diffusione anche negli ambienti militari del "mobbing";

 

P  O  S  T  O                 che:

 

·      col termine "mobbing" viene definito ogni comportamento persistente, offensivo, abusivo, intimidatorio, malevolo, insultante e subdolo, che si ricomprende nelle categorie degli abusi e determina nell'aggredito un sentimento di disperazione, umiliazione e impotenza;

 

·      il predetto comportamento mina la fiducia in se stessi e diviene ingenerativo di notevole stress; in tal senso il "mobbing" rappresenta una forma di "terrore psicologico", di emarginazione dal lavoro ingiustamente attuata su un singolo lavoratore, ovvero la vittima, "il mobbizzato", ed esercitata da aggressori, "i mobber", che possono essere colleghi o superiori;

 

APPURATO                 che i primi effetti derivanti da situazioni "mobbizzanti" sono osservabili sulla salute dei soggetti passivi, ma si evidenziano enormi conseguenze anche sulla società e soprattutto sull'Amministrazione di appartenenza che viene a subire una minore resa produttiva, un incremento dell'assenteismo e dei costi sostenuti per pagare i periodi di assenza per malattia delle vittime "mobbizzate", l'abbassamento della qualità del lavoro e del servizio erogato, la perdita di professionalità;

 

P  O  S  T  O                 che dal punto di vista normativo è utile ricordare che:

 

-   la Comunità Europea, con una direttiva del 12 giugno 1989, ha sollecitato misure adeguate al fine di correggere tecniche produttive e di organizzazione del lavoro in modo da ridurre l'entità dei fattori di stress psico-fisico;

 

-   il Parlamento Europeo in data 20 settembre 2001 ha approvato una risoluzione contro le violenze e le molestie nei luoghi di lavoro in cui raccomanda agli Stati membri di imporre l'attuazione di efficaci politiche di prevenzione;

 

-   la Commissione Europea nel mese di marzo 2002 ha presentato un libro verde con un analisi dettagliata del fenomeno;

 

-   l'art. 3 del Decreto Legislativo 626/94, tra le misure di tutela della salute del lavoratore prevede al comma 1, lettere d) ed f):

 

"""d) programmazione della prevenzione mirando ad un complesso che integra in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive ed organizzative dell'azienda nonché l'influenza dei fattori dell'ambiente di lavoro""";

 

"""f) rispetto dei principi ergonomici dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo""";

 

TENUTO CONTO       che, in relazione alla gravità che potrebbe assumere il fenomeno, occorre pensare, progettare ed adottare tutte le misure di prevenzione necessarie a tutelare la salute, l'integrità psico-fisica e la dignità dei militari del Corpo;

 

CONSIDERATO          altresì, che le suesposte considerazioni si corroborano ancor più atteso il disposto del Decreto Legislativo 31 gennaio 2000, n. 24, con il quale il Corpo ha aperto gli arruolamenti anche al personale femminile,

 

 

D   E   L   I   B   E   R   A

 

 

di chiedere al Comandante Generale di:

 

·        porre in essere gli strumenti e le azioni per la prevenzione del fenomeno "mobbing", anche mediante la predisposizione e l'adozione di un apposito "codice etico" finalizzato a garantire un ambiente di lavoro favorevole alle relazioni interpersonali, all'osservanza dei principi fondamentali di inviolabilità, eguaglianza, libertà e dignità della persona, nel rispetto delle normative concernenti lo "status di militare"; dando luogo, in caso di favorevole accoglimento, all'adozione di misure dalla portata fortemente innovativa rispetto ad altre Amministrazioni militari;

 

·        inviare copia della presente delibera per conoscenza al Ministro dell'Economia e delle Finanze.

 

La presente delibera, approvata all'unanimità (13 votanti) in data 09 ottobre 2002, viene inviata a stralcio verbale.

 

 

 

 


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