BENZINA: BLITZ FIAMME GIALLE A ISCHIA, CONTROLLO SU PREZZI - DSSA: 21 AVVISI FINE INDAGINE DA PROCURA GENOVA

giovedì 09 agosto 2007

BENZINA: BLITZ FIAMME GIALLE A ISCHIA, CONTROLLO SU PREZZI

 

   (ANSA) - ISCHIA (NAPOLI), 8 AGO - La Guardia di Finanza sta effettuando accertamenti presso tutti i distributori di carburante di Ischia (Napoli). L'iniziativa nasce dopo la segnalazione presentata nei mesi scorsi da un politico locale all'Antitrust nella quale si lamentava l'andamento dei prezzi ed il livello eccessivo rispetto anche alla vicina isola di Capri.

   Gli eccessivi rialzi del prezzo del carburante furono oggetto, lo scorso 9 gennaio, di una conferenza stampa convocata da Domenico Savio (Partito comunista italiano marxista leninista), che volle rendere pubblico il contenuto di una denuncia presentata all'Antitrust. Savio fece presente che sull'isola d'Ischia il costo del carburante supera di gran lunga la media nazionale, i prezzi della citta' di Napoli e anche quelli della vicina isola di Capri.

   Fra le richieste avanzate in quella occasione dal promotore della denuncia, l'abbassamento del costo del carburante e la realizzazione degli impianti self-service (quelli esistenti sull'isola non sono self service ma 'impianti di emergenza' ed il costo e' invariato rispetto alla benzina servita), che darebbero agli automobilisti la possibilita' di un consistente risparmio economico sull'acquisto della benzina. E, ancora, l'ipotesi di cartello tra i distributori dell'isola nella fissazione dei prezzi.

   Le Fiamme Gialle starebbero cosi' compiendo controlli nell'ambito della normale attivita' di collaborazione con l'Antitrust alla luce della segnalazione ricevuta.

    L'iniziativa comunque non ha nessun collegamento - confermano fonti dell'Antitrust - con l'istruttoria in corso nei confronti delle principali compagnie petrolifere.(ANSA).

 

DSSA: 21 AVVISI FINE INDAGINE DA PROCURA GENOVA

 

   (ANSA) - GENOVA, 6 AGO - Si e' chiusa l'inchiesta della procura di Genova sul DSSA (Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo), la cosiddetta polizia parallela che aveva tra i suoi affiliati anche appartenenti alle ''vere'' forze di polizia. Il pubblico ministero Francesca Nanni ha inviato 21 avvisi di conclusione indagini per altrettanti indagati, tra cui Gaetano Saya e Riccardo Sindoca, nella loro posizione di direttore e vicedirettore del DSSA.

   Le ipotesi di reato per tutti e' quella di associazione per delinquere finalizzata a usurpazione di funzioni e, a vario titolo, rivelazione di segreti d' ufficio e illecito uso di dati riservati tratti dalle banche dati del ministero degli Interni.

   Secondo quanto si e' appreso, circa la meta' degli indagati appartiene alle forze di polizia (polizia, carabinieri, guardia di finanza e penitenziaria).

   Nell' ambito dell' inchiesta Saya e Sindoca, nell' estate 2005, furono messi agli arresti domiciliari.

Sono un centinaio le persone che risultano iscritte al DSSA ma gli avvisi di conclusione indagine sono stati inviati solo alle persone che, oltre ad aver aderito all'organizzazione, sono ritenute responsabili di aver commesso un' ipotesi di reato.

   Il DSSA, creato nel marzo 2004 dopo l' attentato alla stazione di Madrid, era organizzato in modo gerarchico ed articolato in sei divisioni a capo delle quali, risultavano esserci Saya e Sindoca. Una delle finalita' che il DSSA si era attribuito e per le quali sosteneva di operare, era limitare e controllare l' accesso dei terroristi alle risorse finanziarie ed economiche.

   Secondo l' accusa, i componenti dell' organizzazione hanno programmato e svolto in varie citta' italiane, di propria iniziativa e, quindi abusivamente ed arbitrariamente, attivita' corrispondenti a funzioni proprie di organi di polizia e di sicurezza.    Nel luglio del 2005 il procuratore capo Francesco Lalla sottolineo' che ''cosi' facendo hanno creato i presupposti perche' l' attivita' istituzionale di organi di polizia e dei servizi di sicurezza in materia di prevenzione e repressione venisse, tra l' altro, pericolosamente ed illecitamente intralciata o subisse indebite interferenze''. (ANSA).


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