"OLTRE IL CASO VISCO: FINANZIERI IN RIVOLTA. CON UN SINDACATO SAREBBE ANDATA DIVERSAMENTE" - INTERVISTA DI PANORAMA AI DELEGATI COCER

venerdì 06 luglio 2007

PANORAMA: OLTRE IL CASO VISCO: FINANZIERI IN RIVOLTA

di Daniele Martini

 

“Riaffidare le deleghe sulla Guardia di finanza al viceministro Vincenzo Visco? Il governo potrebbe farlo, è una sua prerogativa. Ma devono avere ben chiaro che per noi finanzieri in questo momento l’obiettivo più importante è ritrovare la serenità che ci è stata tolta, per tornare in fretta a lavorare al meglio negli interessi della collettività, contro l’evasione fiscale e contro i reati economici. Per  questo ci permettiamo rispettosamente di suggerire all’esecutivo il massimo di cautela e sensibilità prima di prendere qualsiasi decisione che potrebbe provocare altre lacerazioni e suscitare altre polemiche”.

Eliseo Taverna, Daniele Tisci, Raffaele Dalessandro e Salvatore Trinx, delegati del Cocer delle Fiamme gialle, l’organismo di rappresentanza dei finanzieri, in questa intervista a Panorama si augurano che il Far West sulla Finanza finisca al più presto. E suggeriscono: “Se invece che una rappresentanza militare fossimo stati un sindacato, come chiediamo da tempo, avremmo avuto gli strumenti e la forza per bloccare sul nascere queste bruttissime vicende”

Il vostro ex comandante, il generale Roberto Speciale, dopo essere stato rimosso e attaccato pesantemente in Senato dal governo, ha annunciato querele contro il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, e il capo del governo, Romano Prodi. Che ne pensate?

Era un suo diritto e l’ha esercitato, anche se è difficile ritenere che un’iniziativa del genere, senz’altro anomala, contribuisca a riportare serenità all’interno del corpo.

Non pensate che uno dei presupposti per la riconquista della serenità sia l’accertamento rigoroso dei fatti?

Questo aspetto ci interessa molto, naturalmente. In Senato il ministro Padoa-Schioppa ha parlato di separatezza del corpo e di favoritismi fatti dall’ex comandante: roba grave. Se la mossa di Speciale favorisse davvero quella chiarezza che chiediamo, allora potrebbe risultare utile.

State dicendo che Speciale con quell’iniziativa si sta procurando un autogol?

Sarebbe così se fossimo convinti che il nostro ex comandante ha davvero agito male. Il governo ne è convinto e Speciale, comprensibilmente, lo nega, mentre noi non abbiamo i mezzi per accertare alcunché; spetta ad altri. Noi abbiamo chiesto a suo tempo al comandante Speciale con una  delibera formale la pubblicazione dell’elenco degli encomi solenni concessi.

È importante?

Sì, perché con quel sistema si possono costruire le carriere favorendo alcuni ufficiali a danno di altri. Gli encomi sono una prerogativa del comandante e nessuno la vuole mettere in discussione, ma sarebbe opportuno che fosse esercitata in piena trasparenza e nel rispetto dei regolamenti.

La risposta qual è stata?

È stata avviata la procedura di pubblicazione degli encomi, a partire purtroppo dai più lontani nel tempo. Se avessimo avuto i poteri di un sindacato, probabilmente sarebbe andata in modo diverso

È molto importante per voi diventare un sindacato?

È importante per tutti gli oltre 60 mila finanzieri e per la collettività. Se un anno fa, quando è cominciata questa brutta storia con l’annuncio degli avvicendamenti degli alti ufficiali di Milano, ci fosse stato un sindacato in grado di intervenire tempestivamente, non saremmo precipitati in questo caos.

A che punto è la vostra richiesta per il sindacato?

In alto mare, purtroppo, e oltretutto il progetto di riforma in discussione alla commissione Difesa del Senato non va nella direzione sperata.


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