GIUSTIZIA MILITARE: UN PM, NON FACCIO NULLA E RUBO STIPENDIO - NICOLOSI,LEGISLATORE SBLOCCHI - PARISI, RIFERIMENTO PREZIOSO PER DIFESA IMMOBILISMO - PG, ATTIVITA' CONTRASSEGNATA DAL NULLA - PINOTTI (U), RIFORMA GIUSTIZIA MILITARE E' PRIORITA' - AVVOCATI,

lunedì 12 febbraio 2007

GIUSTIZIA MILITARE: UN PM, NON FACCIO NULLA E RUBO STIPENDIO

 

   (ANSA) - ROMA, 8 feb - Quattro giorni di lavoro al mese, un lauto stipendio ''rubato'' per non fare nulla, tutto per mancanza di ''materia prima'': il numero delle caserme si e' drasticamente ridotto e dal gennaio 2005 e' stato abolito l'esercito di leva. E' l' autodenuncia di un giudice militare in servizio a Padova, Benedetto Manlio Roberti, pubblicata dal settimanale ''L'Espresso'' nel numero in edicola domani.  Il magistrato ha una speranza: ''Che la proposta di legge di soppressione di magistrati e uffici militari con il transito nella giustizia ordinaria diventi legge prima possibile''.

   ''In gennaio ho fatto due sentenze, due udienze preliminari, un decreto di sequestro e nient' altro - dice -. Devo riconoscerlo: rubo legalmente lo stipendio allþamministrazione. E' ora di finirla con questa farsa. Qui non si lavora piu' ''. Negli anni d' oro della della giustizia militare Roberti smaltiva cinque fascicoli al giorno, quando era gup a Torino, nel 1997, in otto mesi ha esaurito 3.250 procedimenti. ''Oggi - scrive il settimanale - ha deciso che non puo' piu' fingere di lavorare per una giustizia che non fa quasi piu' inchieste, che non ha indagati, non ha detenuti, non processa, non condanna e non assolve. Il motivo? mancanza di militari e di caserme''. Al 30 settembre 2006 i procedimenti pendenti davanti ai nove tribunali delle Penisola erano appena 338, un minimo storico. Nel 1988 si viaggiava su numeri nove volte superiori: 2.880.     ''Di contro - osserva Roberti - il numero di magistrati e di personale militare e civile e' aumentato. I togati sono passati da 75 del 1988 ai 103 attuali. Gli addetti erano 180 e oggi sono 590. Lo Stato paga 300 telefonini e 160 auto blu che un tempo non c' erano. Nel 1988 il costo di gestione della giustizia militare era stato stimato in 16,2 miliardi di lire, cioe' 8,5 milioni di euro circa. Oggi ei' piu' del doppio. Eppure restano in piedi, oltre ai nove tribunali, le tre corti d'appello a Roma, Napoli e Verona, una Procura generale presso la Cassazione e pure un Tribunale di sorveglianza dove lavorano 35 persone che dovrebbero decidere le sorti di detenuti che non ci sono. Perche' l' unico carcere militare d' Italia, quello di Santa Maria Capua Vetere, non ospita neppure un detenuto per reati militari. Gli ultimi sono usciti con l'indulto''.   (ANSA).

 

GIUSTIZIA MILITARE: NICOLOSI, NON E' ORDINAMENTO DI SERIE B

 

   (ANSA) - ROMA, 7 feb - ''La magistratura militare italiana non e' un ordine giudiziario di serie B e sa svolgere bene e con rapidita' processi importanti''. Ne e' convinto il presidente della Corte militare d'appello, Massimo Nicolosi, che nel suo intervento all' inaugurazione dell' anno giudiziario presso l'Assemblea generale della Corte militare d'appello, ha sottolineato che ''sebbene l'attivita' dei tribunali militari sia diminuita nel 2006 rispetto all' anno precedente, occorre comunque sottolineare alcuni aspetti qualificanti''.

   Tra questi, il presidente della Corte d'appello militare ha ricordato ''i processi a carico dei criminali nazisti, particolarmente delicati e di rilevante gravita', che sono stati trattati in tempi molto ridotti, pur con il rispetto di tutte le garanzie che il Codice di procedura penale offre agli imputati''.

   ''Questo dimostra - ha aggiunto Nicolosi - che la magistratura militare e' ben lungi dal costituire un ordine giudiziario di serie B, e ha saputo svolgere bene e con encomiabile sollecitudine processi di rilevante spessore''.

Il presidente della Corte d'appello militare ha quindi sintetizzato alcuni dei risultati conseguiti dalla magistratura militare: dal 30 settembre 2005 al 30 agosto dell'anno scorso sono pervenuti a gip e gup 3742 fascicoli e ne sono stati chiusi 4107. Il carico di procedimenti pendenti e' diminuito da 1054 dell'anno precedente agli attuali 689.

   In totale, sono stati definiti 1472 procedimenti tra rinvio a giudizio (503), riti speciali (487), sentenze di non luogo a procedere (210) e con altri e vari provvedimenti (272) e si sono avute 2635 archiviazioni.Per quanto riguarda i tribunali militari, a fronte di 569 procedimenti ricevuti, sono stati definitivi 763 riducendo il carico dei fascicoli pendenti da 532 a 338. La Corte d'Appello militare e le sue due sezioni distaccate hanno definito 354 processi, avendone ricevuti 369, con un carico di 330 processi pendenti. Numeri che dimostrerebbero un progressivo calo del carico di lavoro per la magistratura militare.

   ''E' evidente - ha concluso Nicolosi - che queste statistiche hanno risentito del passaggio dalla leva obbligatoria al volontariato ed e' prevedibile che, ove non intervenga una riforma della legge penale militare tale da sottoporre alla giurisdizione militare tutti i fatti lesivi di interessi tipici delle Forze armate, questi numeri rimarranno esigui''. (ANSA).

 

GIUSTIZIA MILITARE:NICOLOSI,LEGISLATORE SBLOCCHI IMMOBILISMO

 

   (ANSA) - ROMA, 7 feb - Nonostante i risultati positivi dimostrati dalla giustizia militare nell'anno precedente, l'ordinamento versa in uno stato di ''immobilismo'' contro il quale il legislatore dovrebbe intervenire con solerzia. Lo ha detto il presidente della Corte militare di Appello, Massimo Nicolosi, nella cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario militare.

   Nicolosi ha ricordato che ''se non si vuol restare nell' attuale situazione di immobilismo, situazione non solo anti economica, ma anche frustrante per i magistrati militari che sentono di poter dare molto di piu' di quanto siano chiamati oggi a compiere, l'unica soluzione soddisfacente e' quella di una riforma del codice penale militare di pace''. Il presidente della Corte militare di appello ha quindi manifestato ''un senso di depressione'' nella sua relazione auspicando un intervento di riforma per una ''categoria che si sente ingiustamente penalizzata da un troppo scarso impiego''.  (ANSA).

 

GIUSTIZIA MILITARE: PARISI, RIFERIMENTO PREZIOSO PER DIFESA

 

   (ANSA) - ROMA, 7 feb - ''La magistratura militare rappresenta un fondamentale e imprescindibile riferimento per la difesa e le forze armate''. Lo ha detto il ministro della Difesa Arturo Parisi, intervenendo all' inaugurazione dell' anno giudiziario militare.

   ''L'ordinamento merita tutta la nostra attenzione - ha detto il ministro - e' necessario affrontare la questione delle riforme nel modo piu' lungimirante e con realismo attento e consapevole''.

   ''Lo scenario e' mutato - ha aggiunto Parisi - e continua a cambiare sotto i nostri occhi, emergono nuove esigenze anche alla luce della riforma del servizio di leva e delle missioni internazionali. Occorre riprendere la discussione avviata nel corso della stessa legislatura, sara' un lungo percorso ma non sara' infinito, e ci impegniamo per portarlo a conclusione insieme e nel rispetto dei ruoli di ciascuno''. (ANSA).

 

GIUSTIZIA MILITARE:

   (ANSA) - ROMA, 7 FEB - La giurisdizione della magistratura militare e' ''contrassegnata dal nulla'' e rappresenta una ''incredibile anomalia''. Lo ha detto il procuratore generale militare, Vindicio Bonagura, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario alla Corte militare d'Appello.

   Il pg militare, dopo aver ascoltato l'intervento del presidente della Corte, Massimo Nicolosi, ha detto che avrebbe voluto ''condividere il suo spirito propositivo'', ma che non ci e' riuscito: ''Non ho alcuna fiducia - ha sottolineato – nelle possibilita' di sviluppo dei progetti attualmente coltivati per tentare di uscire dal nulla che contrassegna l'attivita' della giurisdizione militare''.

   Per Bonagura e' necessaria una riforma urgente ''di una legislazione penale sostanziale anacronistica'' in modo da intervenire in ''una giurisdizione speciale priva pero' di strumenti per poter incidere realmente su eventuali fenomeni di illegalita' ''. E per fare questo, ''le possibili scelte razionali sono due: dare utilita' all'organo, oppure

eliminarlo...''.

   ''Ma uno Stato che non voglia rinunciare alla propria difesa armata -  ha concluso il pg - non puo' fare a meno di un corpo di norme penali specificamente finalizzate a tutelare la fedelta', l'efficienza e la compattezza delle forze armate''. (ANSA).

 

DIFESA: PINOTTI (U), RIFORMA GIUSTIZIA MILITARE E' PRIORITA'

 

   (ANSA) - ROMA, 7 FEB - ''La riforma della giustizia militare e' una priorita' per il Parlamento''. Lo afferma Roberta Pinotti, deputata dell'Ulivo e presidente della commissione Difesa.

   ''L'apertura dell'anno giudiziario militare - spiega – ha riproposto l'insostenibilita' di una situazione e l'indifferibilita' di un intervento riformatore. Le trasformazioni che hanno modificato profondamente il nostro strumento militare e le condizioni di impiego rendono necessario riformare l'ordinamento giudiziario militare per adeguarlo alle esigenze di una realta' nuova in cui la condizione militare poggia su un vincolo professionale che il Paese impegna in difesa della pace anche, e soprattutto, al di fuori dei confini nazionali. La soluzione non puo' quindi essere cercata nell'ampliamento del reato militare''.

   ''In questo quadro - conclude Pinotti - mi sento di condividere l'impegno assunto dal ministro Arturo Parisi, garantendo alla riforma della giustizia militare una particolare

attenzione nello svolgimento dei lavori parlamentari''.(ANSA).

 

GIUSTIZIA MILITARE: AVVOCATI, ORDINAMENTO MOLTO EQUILIBRATO

 

   (ANSA) - ROMA, 7 FEB - ''La magistratura militare italiana rappresenta un ordinamento molto equilibrato dove magistrati capaci e professionali dimostrano oltre che competenze giuridiche anche grande rispetto per gli avvocati''. Lo ha detto il presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, Alessandro Cassiani, intervenendo all'inaugurazione dell'anno giudiziario all'Assemblea generale della Corte militare d'Appello.

   ''Noi avvocati ci sentiamo piu' 'avvocati' nei tribunali militari rispetto a quelli ordinari - ha spiegato - ed e' molto sentito il desiderio di collaborazione della magistratura militare''. Manifestando forte scetticismo sulle ipotesi di riforma che vorrebbero, tra l'altro, la soppressione dell'ordinamento, Cassiani ha aggiunto che ''l' attivita' di questi giudici e' insostituibile data l'alta specializzazione e la professionalita' che dimostrano. E sarebbe, piuttosto, auspicabile che venga loro riconosciuto il ruolo che gli spetta come per esempio nei drammatici fatti di sangue che hanno coinvolto i nostri militari all'estero: siamo sicuri che la magistratura militare avrebbe fatto bene quel che sta facendo quella ordinaria''. (ANSA).


Tua email:   Invia a: