SICUREZZA: VIMINALE; POLIZIOTTI 'VECCHI', TAGLI PESANTI - POLIZIOTTI INVECCHIANO ETA' MEDIA 35 ANNI - SICUREZZA: PIU' UOMINI E RISORSE, FIRMATO PATTO A ROMA - SICUREZZA: REGIONI-ENTI LOCALI,PRONTI SCENDERE IN CAMPO

domenica 20 maggio 2007

SICUREZZA: VIMINALE; POLIZIOTTI 'VECCHI', TAGLI PESANTI

RELAZIONE A CAMERA, PREOCCUPANO MINACCE AD AMMINISTRATORI LOCALI

 

   (ANSA) - ROMA, 9 MAG - Poliziotti sempre piu' vecchi (l'eta' media tra gli 'operativi' e' passata da 28,8 anni del 1996 ai 35 del 2005), pesanti tagli ai fondi che condizionano l'attivita' del Dipartimento di pubblica sicurezza, aumento di minacce contro gli amministratori locali. Sono tra gli elementi della Relazione trasmessa dal Viminale alla commissione Affari costituzionali della Camera che ha avviato un'indagine conoscitiva sullo stato della sicurezza in Italia.

   POLIZIOTTI INVECCHIANO - A causa della misure di contenimento della spesa adottate dal Governo da diversi anni, nota la Relazione, mancano circa 8.500 unita' nei ruoli operativi tra polizia e carabinieri. Ed una conseguenza del mancato ripianamento degli organici e dell'impossibilita' di coprire integralmente il 'turn over' e' ''il preoccupante progressivo aumento dell'eta' media del personale''.

   BILANCIO IN ROSSO - I tagli al bilancio del Dipartimento di pubblica sicurezza, prosegue il Viminale, ha avuto riflessi negativi che hanno ''pesantemente condizionato la gestione e la funzionalita' dell' Amministrazione''. Le voci di spesa piu' preoccupanti sono quelle relative alla gestione degli auto-motomezzi, riscaldamento, illuminazione, con decrementi che vanno dal 10,8% al 36,7%: manutenzione immobili, con decrementi del 19,75%; affitto dei locali adibiti ad uffici della polizia ed a caserme dei carabinieri.

   MENO REATI CON POLIZIOTTI QUARTIERE - Il documento contiene anche una valutazione sull'impiego dei poliziotti di quartiere, che ha portato ad un calo di reati. A Milano, ad esempio, sono diminuiti del 10,3%. Ma il record spetta a Rimini, dove i reati sono calati del 39%.  A Padova il taglio e' stato del 24%, a Verona del 25,5%, a Viterbo del 36%, a Foggia del 28%, a Palermo del 15% e a Perugia dell'11%. Roma e Pescara sono le meno 'beneficiate': nella capitale la flessione e' stata di appena l'8%, come a Cosenza, mentre nella citta' abruzzese del 9,5%.

    PREOCCUPANO MINACCE AD AMMINISTRATORI LOCALI - La relazione definisce poi ''preoccupante'' il livello della minaccia nei confronti dei pubblici amministratori o di alcuni esponenti locali. Si tratta, osserva il Viminale, di una minaccia ''generalmente di bassa intensita' (lettere o telefonate minatorie, invio di proiettili, incendi dolosi, ecc.), ma ''non per questo va sottovalutata''. E il livello di minaccia richiede spesso l'apprestamento di misure di protezione individuale: gli amministratori di enti locali rappresentano cosi', per numero, la terza categoria di persone (32) destinatarie di misure di protezione individuale, dopo magistrati (318) ed esponenti politici ed istituzionali (78).

   DOPO INDULTO PIU' REATI - Il documento evidenzia anche che dopo l'indulto c'e' stato un aumento dei reati predatori, come furti e rapine. Il dato, nota il Viminale, e' reso piu' evidente dal fatto che fino al luglio 2006 (quando e' scattato l'indulto) questi reati erano in flessione rispetto all'anno precedente. In particolare, tra gennaio e luglio 2006 si e' registrata, rispetto allo stesso periodo del 2005, la diminuzione di 1.048 rapine e di 23.323 furti; invece, nel periodo agosto-settembre 2006 si e' assistito, rispetto allo stesso periodo del 2005, ad un incremento di 1.952 rapine e di 28.830 furti. (ANSA)

 

SICUREZZA:VIMINALE,POLIZIOTTI INVECCHIANO ETA' MEDIA 35 ANNI

 

   (ANSA) - ROMA, 9 MAG - I poliziotti italiani invecchiano. L'eta' media di quelli impegnati in ruoli operativi e' passata dai 28 anni del 1996 ai 35 anni del 2005. A rivelarlo e' un'indagine del Dipartimento della pubblica sicurezza del Viminale trasmessa alla Commissione Affari Costituzionali della Camera.

   E questo comporta non pochi problemi per il 'turn over'. ''Ulteriore inevitabile conseguenza del mancato ripianamento degli organici - si legge nella relazione - e

dell'impossibilita' di coprire integralmente il 'turn over' e' il preoccupante progressivo aumento dell'eta' media del personale''.

   In piu', grazie all'abolizione della leva obbligatoria, spiega il Dipartimento del Viminale, anche le forze di polizia sono costrette ad attingere 'nuove leve' tra i volontari delle forze armate. Con un duplice ordine di problemi: personale gia' addestrato per compiti di forza armata deve essere riconvertito per quelli di 'polizia; si crea uno sbarramento all'entrata di nuove forze provenienti dalla societa' civile.           Nello stesso rapporto si legge anche che risultano impegnati in ruoli operativi poco piu' di 214mila unita', tra poliziotti e carabinieri, su complessive 220mila unita'.

   E' questo un dato, spiega il Viminale, ''complessivamente allineato, se non inferiore, a quello dei maggiori paesi dell'Europa continentale'' in rapporto a popolazione, estensione di territorio e tipologia di delitti. E il confronto viene fatto con la Francia dove i dati che emergono sono sostanzialmente uguali.

   Ma non basta. Nel rapporto si dice anche che una buona parte dei Carabinieri e' impegnata in compiti prettamente militari all'estero e in Italia. Mentre molti agenti di polizia e CC sono utilizzati per funzioni ispettive. Cosi', alla fine, i carabinieri realmente operativi sono 110.150, mentre gli agenti di polizia 101.045. Per un totale di 7.399 presidi (6140 dell'Arma e 1.851 di PS).

   Insomma, per servizi investigativi e di reale controllo del territorio c'e' una disponibilita' del 91% della forza organica. E ogni giorno si registra un'assenza media di almeno il 30% del personale.  (ANSA).

 

SICUREZZA: PIU' UOMINI E RISORSE, FIRMATO PATTO A ROMA

 

   (ANSA) - ROMA, 18 MAG - Piu' uomini, almeno 200 tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza e piu' risorse economiche, circa 15 milioni di euro, per il 'patto sulla sicurezza' firmato a Roma tra il ministro Giuliano Amato e il sindaco della capitale Walter Veltroni.

   Alla sigla dell'accordo, avvenuta in prefettura alla presenza del prefetto Achille Serra e dei comandanti generali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del capo della Polizia, e' stato avviato in contemporanea a Milano uno dei primi 'patti' che danno il via alla collaborazione tra governo ed enti locali.  (ANSA).

 

SICUREZZA: REGIONI-ENTI LOCALI,PRONTI SCENDERE IN CAMPO

AUTONOMIE LOCALI SOLLECITANO DISCUSSIONE PDL IN PARLAMENTO

(di Valentina Roncati)

 

   (ANSA) - ROMA, 12 MAG - Polizia locale armata e pronta a collaborare, per specifiche operazioni, con le forze di polizia nazionali. Sono questi i due punti piu' importanti del progetto di legge, in 22 articoli, predisposto dalle Regioni e condiviso dai Comuni e dalle Province dal titolo 'Disposizioni per il coordinamento in materia di sicurezza pubblica e polizia amministrativa locale per la realizzazione di politiche

integrate per la sicurezza'.

   I presidenti delle Regioni, che in questi giorni sono tornati ad esaminare il testo per i necessari aggiornamenti, sostengono nella illustrazione che la collaborazione tra forze di polizia nazionali e polizie locali (polizie municipali e provinciali) e' ''un'esigenza ormai imprescindibile che puo' contribuire a migliorare le condizioni di sicurezza generali del Paese''.

   Il testo prevede che il sindaco e il presidente della provincia possano disporre, ''su richiesta motivata dell'autorita' provinciale di pubblica sicurezza'', la collaborazione della polizia locale con le forze di polizia nazionali per specifiche operazioni. I Comuni e le Province, poi, possono stipulare accordi per l'interconnessione a livello territoriale delle sale operative delle polizie locali con quelle delle forze di polizia nazionali, per la collaborazione tra polizia di Stato, Arma dei carabinieri e polizia locale per il controllo del territorio ''anche mediante l'integrazione degli interventi di emergenza''.

   L'articolo 5, poi, prevede due volte all'anno incontri tra il sindaco del capoluogo di provincia e le autorita' provinciali di pubblica sicurezza, il comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri, quello del corpo della Guardia di finanza, i comandanti di polizia municipale e provinciale. A livello regionale, e' prevista la convocazione semestrale di un incontro tra presidente della Regione, sindaci dei comuni capoluogo di provincia e presidenti delle province, comandanti regionali dell' Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza. Inoltre il presidente della Regione, quello della Provincia e il sindaco possono chiedere informazioni sull' andamento della criminalita', oltre che sull'organizzazione delle risorse e sui programmi di attivita' delle forze di polizia.

   L'articolato si occupa anche degli istituti di vigilanza privata che ''possono contribuire allo sviluppo delle politiche integrate per al sicurezza attraverso lo svolgimento di funzioni di mera vigilanza e osservazione del territorio, non sostitutive di quelle ordinariamente svolte dalle forze di polizia''; dell'utilizzo del volontariato e soprattutto della sempre dibattuta questione delle armi. Su questo punto, il testo prevede che ''gli agenti e gli ufficiali di polizia locale portano senza licenza le armi in dotazione nel territorio dell'ente o degli enti associati, nonche', limitatamente alle esigenze di servizio, anche fuori da tale territorio. Il comandante puo' autorizzare, per motivate esigenze organizzative, il porto delle armi fuori dal servizio e fuori dal territorio dell'ente o degli enti associati, dandone comunicazione al prefetto''. (ANSA).


Tua email:   Invia a: