REPUBBLICA: CARABINIERI, CORTEO BLOCCATO. “MA LA FINANZIARIA CI UMILIA”

venerdì 17 novembre 2006

Repubblica, venerdì 17 novembre 2006, pagina 6.

 

Alt del comandante. Marini e Parisi: i tagli sono sbagliati.

 

Hanno detto.

 

COCER: “Col taglio di 66 milioni di euro – afferma il generale Nicola Raggetti, presidente del Cocer – ci verranno a mancare computer, automobili e attrezzature scientifiche per le indagini. Tutti i giorni rischiamo la vita ma ci danno solo 4 euro di aumento”.

 

DE GREGORIO: “Il governo prende 30 miliardi di immobili dalla Difesa” dice De Gregorio, presidente della commissione del Senato. “Almeno una parte dovrebbe tornare alla Difesa. Voterò la finanziaria solo se trovano i soldi per l’amministrazione delle Forze armate”.

 

Gasparri: “Non ci sono finanziamenti a sufficienza e il governo vuole scippare i fondi previsti per il riordino delle carriere”, dice l’ex ministro. “Le proteste sono esempio dell’insofferenza nei confronti di un esecutivo che umilia il lavoro delle forze dell’ordine”.

 

(Goffredo De Marchis)

 

ROMA – I pullman blu targati Cc pronti nel piazzale della caserma Salvo D’Acquisto a Tor di Quinto. Motori accesi, animi surriscaldati. Un carabiniere è andato al microfono: “La finanziaria ci umilia. Il governo non ricorda i morti di Nassiriya e vogliono anche fare una commissione d’inchiesta sul G8, vi rendete conto?”. Applausi scroscianti. “Io vado a prendere un caffè da Giolitti. Chi mi vuole seguire, può farlo”. Stava nascendo così, mercoledì mattina, il primo clamoroso corteo dei militari dell’Arma sotto il Parlamento. Perché il caffè Giolitti è in Via Uffici del Vicario, cioè davanti a Montecitorio, perché in quella caserma erano riunite più di cinquecento persone. I carabinieri “non possono e non vogliono organizzare alcuna manifestazione pubblica”, garantisce adesso il maresciallo Antonio Rizzo, delegato del Cocer. Ma possono andare liberamente e prendere un caffè in divisa, circondando la Camera. E mostrare così tutta la loro rabbia per i tagli della manovra e per il governo di centrosinistra.

Li hanno fermati dal comando generale. E’ arrivata una telefonata del comandante Gianfrancesco Siauzzu a Tor di Quinto. Raccontano che il contenuto fosse più o meno: “ L’ordine agli autisti è di scendere immediatamente dai pullman. Gli altri, se vogliono, vadano al bar con i propri mezzi”. Insomma, un altolà venuto da molto in alto. I carabinieri protestano per le sforbiciate del governo ai fondi della sicurezza, si sentono umiliati per gli aumenti concessi dall’esecutivo: 4 euro al mese nel 2006, 26 nel 2007, 57 nel 2008. “ Il comparto del pubblico impiego non ci appartiene – si lamenta il maresciallo Rizzo-. Vogliamo riconosciuta la nostra specificità”. Ma c’è un lato più politico della vicenda. All’assemblea si sono presentati Gianni Alemanno , Maurizio Gasparri, Filippo Ascierto e Edmondo Cirielli tutti di An, per arringare la folla. Poi è arrivato il presidente della commissione Difesa del Senato Sergio de Gregorio, da ieri ormai nel centrodestra (ha votato contro sul decreto fiscale). C’era anche, unica rappresentante dell’Unione, la presidente della stessa commissione alla Camer Roberta Pinotti. Con il suo cappottino giallo sembrava un pesce fuor d’acqua in mezzo a tante divise scure. Clima tutt’altro che pacifico. “ Si respirava un’atmosfera pesantissima”, racconta. Ma i carabinieri le riconosco una buona dose di coraggio. “Donna eccezionale- dice Rizzo-. Non si è fatta prendere dal panico, non ha avuto paura di 500 carabinieri incaz…”. Anzi, ha strappato anche qualche applauso parlando della riforma della rappresentanza.

Il problema resta. Durissima la presa di posizione del ministr della Difera Arturo Parisi contro la stessa  maggioranza:” Non posso più tacere. E manifesto ad alta voce tutto il mio dissenso e la mia preoccupazione per i tagli e risorse già inadeguate. Soprattutto pensando al futuro delle nostre missioni internazionali”. La Pinotti, che ieri ha ricevuto la telefonata da Siazzu, ha visto con i suoi occhi il clima tesissimo che si vive nell’Arma e ha potuto provare sulla sua pelle il collegamento forte con l’opposizione. Ha rischiato anche di finire in una trappola. Ascierto l’aveva chiamata il giorno prima per chiederle di ricevere i rappresentanti dei carabinieri. L’appuntamento, casualmente veniva fissato alla stessa ora in cui l’assemblea, il giorno successivo decideva di “andarsi a prendere il caffè” da Giolitti. In questo modo il “corteo”, poi stoppato, sarebbe stato legittimato alla visita al presidente della commissione. La Pinotti ha chiesto spiegazioni ad Ascierto. Lui ha giurato di non saperne niente. Ma il sospetto di una tenaglia di An e alcuni componenti dell’Arma contro la l’Unione non si è dissolto. Una riunione c’è stata comunque, mercoledì pomeriggio,  con 40 delegati dei carabinieri le commissioni Difesa di Camera e Senato al completo. Poi ieri è intervenuto anche il presidente di Palazzo Madama Franco Marini. “ L’area della Difesa entra tra le priorità assolute della maggioranza. Non possiamo far mancare il nostro sostegno alle forze di sicurezza militare in missione nel mondo.”, ha detto Marini. Ed entrando nel merito della protesta sui finanziamenti ha mandato un messaggio al governo:” In queste ore è da vedere bene uno sforzo per rispondere alle loro esigenze”.

Per smaltire la rabbia una delegazione dell’Arma è stati ieri mattina al museo storico dell’Arma a depositare una corona di fiori. “ Quando siamo arrabbiati neri andiamo ad onorare i nostri caduti- spiega Rizzo-. E un po’ ci passa”. Per il momento.

 


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