CORRIERE DELLA SERA. I MALUMORI ALL’INTERNO DELLA GDF. SPECIALE: “IL CORPO HA LA COSCIENZA A POSTO”. IL COCER: “NESSUNA REGIA OCCULTA”. INFURIA LA POLEMICA TRA I POLI

domenica 29 ottobre 2006

Corriere della sera, domenica 29 ottobre 2006, pagina 8

 

“LA GUARDIA DI FINANZA SI DIFENDE: ABBIAMO LA COSCIENZA A POSTO”

 

 ROMA - “La Guardia di Finanza ha la coscienza a posto”. Il comandante generale, Roberto Speciale, affronta a viso aperto le polemiche nate con l’inchiesta sulle incursioni nell’anagrafe tributaria. E dissipa quelle ombre allungate dal vice ministro per l’Economia sullo “spionaggio consapevole”. La cosa più grave – aveva detto Vincenzo Visco venerdì – è che siano coinvolti militari che normalmente rispondono a cuna catena di comando”.

 

“QUALCHE SCIAGURATO” – Il generale Speciale non ci sta. E trova il modo per dirlo, durante una visita ufficiale al comando regionale di Pollein in Val d’Aosta:” Se qualche sciagurato ha fatto degli errori le responsabilità sono personali e non del Corpo”. E, con  orgoglio, rivendica: “ Per la nostra attività parlano i risultati, che nel 2006 sono eccellenti”. Ma la bufera nata dalla denuncia di Visco alla Procura milanese per gli accessi illegali negli affari tributari di Flavia Franzoni e Romano Prodi, poi accertati nel sistema informativo anche ai danni di politici e vip tra i più disparati, genera malumori all’interno della Guardia di Finanza. “Dei 128 indagati, meno del 10% sono della GdF ma si parla solo di loro – lamenta Salvatore Trinx delegato Cocer Gdf -. Non c’è nessuna regia occulta. Chi lo ha fatto lo ha vissuto come un gioco e ora si è reso conto della boiata che ha fatto. Ma sono singoli finanzieri di nuclei periferici. Se si vuole ricollegare il tutto a Nicolò Pollari si cerchi altrove. Azzerate pure i vertici dei servizi. Ma niente sotterfugi”.

 

“CAMPAGNA DIFFAMATORIA” – “Una infame campagna diffamatoria scatenata anche da parte di irresponsabili del governo”. Definisce così lo scandalo il presidente emerito Francesco Cossiga, che ieri si è recato per “solidarietà” al comando generale di via XXI Aprile. A riceverlo, in assenza del generale Speciale, c’era il capo di stato maggiore Emilio Spaziante. “Sono solo andato a bere un caffè da loro, senza parlare, per non metterli in imbarazzo”, spiega Cossiga. Ironizzando sulla “ bufala” di Visco: “Viceministro inutile e dannoso, che voleva fare tabula rasa degli ufficiali

della Guardia di Finanza”. “Che bisogno c’era di turbare il povero presidente Napolitano e fargli credere che ci siano chissà quali trame?” chiede, minimizzando il caso.

 

I POLI DIVISI – Sullo spionaggio fiscale centrodestra e centrosinistra restano su posizioni opposte. Per il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni si tratta di “una grandissima montatura”. E aggiunge: “Vittime di questa operazione sono Prodi, i figli di Berlusconi e tante altre personalità. Quindi è sempre più evidente che si tratta di una manovra di depistaggio, la sinistra in difficoltà è divisa praticamente su tutto. Vogliono distrarre l’attenzione dalla Finanziaria”. E’ Sarcastico Gianfranco Fini: “Strano Paese il nostro in cui ogni 15-20 giorni c’è uno scandalo relativo a intercettazioni, pedinamenti, dossier”.

 

Di tutt’altra opinione Franco Monaco dell’Ulivo: “Non si illudano  di archiviare il caso dello spionaggio a Prodi. Spionaggio fiscale ma chiaramente segnato da movente e finalità politici, dal sapore golpista modello P2. Una sequela di episodi inquietanti che fanno intravedere un preciso piano e una precisa regia politica”. “In Italia esiste una cabina di regia che controlla comunicazioni e fisco in apparati dello Stato, della politica, della finanza e dell’economia condizionati attraverso la politica del ricatto. C’è dunque una P3 nel nostro Paese?”.

                       

Virginia Piccolillo


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