IMPONEVANO VIDEOGIOCHI,ARRESTATI IMPRENDITORI E MILITARI GDF - SPIONAGGIO FISCALE:IN OLTRE 300 CONTROLLARONO PRODI E MOGLIE - GDF SCOPRE PIU' IMPORTANTE FRODE IVA IN ITALIA

venerdì 12 gennaio 2007

IMPONEVANO VIDEOGIOCHI,ARRESTATI IMPRENDITORI E MILITARI GDF

 

   (ANSA) - SALERNO, 8 GEN - Tre sottufficiali della Guardia di Finanza sono stati arrestati, oggi, a Salerno, insieme a tre imprenditori nell'ambito di una indagine avviata dalla Direzione distrettuale Antimafia nel settore dei video-games. Da quanto si e' appreso i finanzieri, le cui generalita' non sono state rese note, imponevano ai titolari di alcuni esercizi commerciali il noleggio degli apparecchi di videogiochi, in cambio di laute ricompense da parte degli imprenditori.

    Due finanzieri erano ancora in servizio al Comando Provinciale di Salerno mentre il terzo da pochi mesi risultava in pensione. Gli imprenditori finiti in manette sono Raffaele Pierro, 40 anni di Pontecagnano, e Giuseppe Pierro, 45 anni di Montecorvino Rovella, che devono rispondere dell'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Il terzo imprenditore arrestato e' Vincenzo Nicastro, 51 anni di Giffoni Vallepiana. I due imprenditori sono indiziati di appartenere al clan Pecoraro Renna, che ha operato negli anni passati in provincia di Salerno.

   Per tutti e sei gli arrestati le ipotesi di reato formulate vanno dalla corruzione, alla concussione, al peculato, al segreto d'ufficio e al falso ideologico. Da quanto si e' appreso i finanzieri, le cui generalita' non sono state rese note, imponevano ai titolari di alcuni esercizi commerciali il noleggio degli apparecchi di videogiochi, in cambio di laute ricompense da parte degli imprenditori. (ANSA).

 

SPIONAGGIO FISCALE:IN OLTRE 300 CONTROLLARONO PRODI E MOGLIE

 

   (ANSA) - MILANO, 8 GEN - Sono salite a 327, in gran parte impiegati delle agenzie delle Entrate, del Demanio e delle Dogane, le persone che per quasi due anni risultano aver fatto controlli abusivi per verificare, in particolare, la situazione patrimoniale e tributaria del presidente del Consiglio Romano Prodi, e di sua moglie Flavia Franzoni.

   E' quanto emerge dagli esiti del supplemento di indagine chiesta allo Scico (Servizio centrale di investigazione sulla criminalita' organizzata) della Guardia di Finanza dal pm di Milano Francesco Prete, titolare delle indagini aperte in ottobre in seguito alla denuncia del Ministero dell'Economia per conto dello stesso Prodi.

   Il pm in questi giorni ha pero' deciso di frammentare l'inchiesta, suddividendola in fascicoli che riguardano tre o piu' persone per inoltrarli ad altre Procure competenti per zona. Le Procure investite del caso sono sparse in quasi tutta Italia. A Milano rimane aperta un' inchiesta che riguarda solamente due impiegati dell'Agenzia delle Entrate. I fascicoli ripartiti riguardano innanzitutto le 127 persone il cui ruolo nello spionaggio fiscale era gia' stato accertato e che sono indagate  (tra queste anche militari della Guardia di Finanza accusati di accesso abusivo al sistema informatico). In piu' ci sono altre 200 persone - individuate ultimamente dallo Scico - che al momento non indagate, la cui posizione sara' valutata dai magistrati che riceveranno l'incartamento.

   L'inchiesta, a quanto e' emerso, non avrebbe alcun collegamento con quella milanese sui dossier illegali.

L'inchiesta del pm Prete aveva messo in luce che i 127 indagati avevano 'spiato' anche Giorgio Napolitano prima della sua elezione a Presidente della Repubblica, l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il segretario dei Ds Piero Fassino, altri parlamentari e le rispettive mogli, oltre a personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e dell'imprenditoria.

   Gli ultimi esiti delle indagini dello Scico hanno pero' riguardato solo Romano Prodi e la moglie Flavia: e' emerso che dal gennaio 2005 all'ottobre 2006 Prodi e moglie sono stati controllati da altre 200 persone, per lo piu' impiegati delle agenzie delle entrate del Demanio e delle Dogane che, dalla loro postazione periferica, si sono collegate con il sistema centrale. Persone, queste, che per ora non sono indagate. Il loro destino giudiziario sara' deciso dal magistrato che si occupera' del caso.

   Nel complesso le indagini hanno messo in luce migliaia di accessi abusivi, attraverso i quali in alcuni casi sono state scandagliate in profondita' situazioni patrimoniali e tributarie. (ANSA).

 

GDF SCOPRE PIU' IMPORTANTE FRODE IVA IN ITALIA

 

   (ANSA) - PRATO, 11 GEN - E' stata battezzata ''Eight wonder'', nome di una delle societa' coinvolte con sede a Bari, e per la guardia di finanza e' la piu' importante operazione condotta in Italia su una presunta frode dell'Iva, per valore e sistema usato. Una truffa, e' stato calcolato, da oltre 235 milioni di euro tra indebite richieste di rimborsi o detrazioni di Iva, basata su fatturazioni false per piu' di un miliardo.

    Tutto, per l'accusa, sarebbe stato possibile grazie ad un sistema, apparentemente legale, di triangolazioni tra societa' italiane e straniere - londinesi e di San Diego -, per compravendite immobiliari e non (anche macchinari tessili e motonautica), passaggi di diritti reali di godimento, operazioni di fiscalita' transnazionale. Affari fittizi, per gli investigatori, realizzati spesso lo stesso giorno e finalizzati a creare crediti d' imposta: i venditori iniziali, italiani, sarebbero stati gli acquirenti finali, sebbene le imprese fossero diverse, maturando i rimborsi grazie al passaggio con la societa' estera.

   Presunta mente della frode, per gli investigatori, un fiscalista, Giampaolo Corabi, attivo tra Milano e Rimini, con una docenza a Buenos Aires. Corabi e' fra i nove destinatari delle misure di carcerazione emesse per l'inchiesta ''Eight wonder'', coordinata dai pm pratesi Eligio Paolini ed Ettore Squillace Greco, e condotta dalla gdf di Prato e del nucleo di polizia valutaria di Roma, con il contributo della direzione regionale delle Entrate di Firenze. Con Corabi, fermato a Milano, arrestati la moglie e un collaboratore, e tre noti imprenditori toscani, attivi soprattutto nel campo immobiliare: Giuseppe Mazzini, fiorentino, anche azionista della societa' editrice dell'Unita', l'ingegner Leonardo Lombardi e Leonardo Gacci, pratesi. Ancora da eseguire 3 misure: i destinatari sono all'estero. In totale gli indagati sono 30, altrettante le societa' coinvolte fra Firenze e Prato: immobiliari, tessili, alimentari. 45 le perquisizioni, anche a Roma e Pesaro, una delle quali, in Svizzera, ha portato al sequestro di cinque conti bancari a Lugano. Associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all'emissione ed utilizzo di fatture false i reati per cui procede la procura di Prato, citta' da cui e' partita l'indagine basata anche su intercettazioni, e dove sarebbero stati richiesti rimborsi indebiti, dal 2000, per 40 mln di euro ed emesse fatture false per 250 milioni.

    Le indagini potrebbero ora avere nuovi sviluppi dall'esame di documentazione relativa a 27 societa', trovata a Milano nel corso di una delle perquisizioni della gdf, di cui era stata denunciato il furto. Intanto domani si svolgeranno gli interrogatori di garanzia. Per Lombardi, spiega il suo legale Alessandro Traversi, sara' chiesta la scarcerazione per motivi di salute e anche perche' l'imprenditore aveva gia' bloccato le sue richieste di rimborso dopo i dubbi dell'Agenzia delle Entrate sulla regolarita' delle operazioni.  (ANSA).


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