MOTOPESCA MITRAGLIATO:PM INDAGANO PER TENTATO OMICIDIO - DIFESA: MINI NAJA; LA RUSSA, COSTA MENO CAPODANNO VELTRONI. MINI NAJA; MARZIALE, INDISPENSABILE RIPRISTINARLA
MOTOPESCA MITRAGLIATO:PM INDAGANO PER TENTATO OMICIDIO /ANSA
PROCURA AGRIGENTO SEQUESTRA IMBARCAZIONE E AFFIDA PERIZIA A RIS
(ANSA) - AGRIGENTO, 14 SET - Il ministro dell'Interno Roberto
Maroni lo ha definito un ''incidente'', affrettandosi a
puntualizzare che la Libia si e' gia ''scusata''. Ma i colpi di
mitraglia sparati domenica sera da una motovedetta libica contro
il motopesca mazarese ''Ariete'' ormai non presentano solo
risvolti diplomatici ma anche profili giudiziari. La Procura di
Agrigento, che coordina le indagini sul tentativo di abbordaggio
avvenuto al largo dalle coste nordafricane, ipotizza infatti i
reati di tentativo di omicidio plurimo aggravato e
danneggiamento.
L'inchiesta - condotta dal procuratore capo Renato Di Natale,
dall'aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Luca Sciarretta - al
momento e' al carico di ignoti. I magistrati, che hanno disposto
il sequestro cautelativo del motopesca per una serie di
accertamenti da parte dei carabinieri del Ris, quasi certamente
sentiranno anche i militari italiani della Guardia di Finanza
che erano a bordo della motovedetta come ''osservatori''.
L'unita' e' infatti uno dei sei pattugliatori che il governo
italiano ha consegnato a quello libico, nell'ambito dell'accordo
di collaborazione contro l'immigrazione clandestina siglato dai
due Paesi.
Era stato proprio il comandante dell' ''Ariete'' Gaspare
Marrone, interrogato ieri a Lampedusa dalla Guardia Costiera, a
ipotizzare la presenza di alcuni italiani a bordo della
motovedetta che lo avrebbero avvisato via radio: ''Questa e' una
motovedetta libica, fermati altrimenti ti sparano addosso''.
Una circostanza che suscita rabbia tra i dieci uomini
dell'equipaggio, i quali ribadiscono di essere ''vivi per
miracolo'', ma anche ''amarezza'', come sottolinea l'armatore
Vincenzo Asaro. ''Il mio rammarico - spiega - e' che si e'
sparato ugualmente nonostante la presenza sulla motovedetta
libica dei militari italiani''.
L' ''Ariete'' arrivera' all'alba di domani a Porto Empedocle,
dove i carabinieri del Ris di Messina eseguiranno una serie di
perizie balistiche sui colpi di mitraglia che hanno crivellato
la fiancata sinistra e la cabina di comando del motopesca. Uno
dei proiettili ha scheggiato anche una bombola di gas, che solo
per un caso non e' esplosa insieme alle altre due che servivano
per la cucina di bordo.
Intanto i dati del ''Blue box'' - il rilevatore Gps che
consente alle autorita' italiane di seguire costantemente le
nostre imbarcazioni e sapere esattamente in che posizione si
trovano - hanno confermato il racconto del comandante del
motopesca. L' ''Ariete'' era infatti a 30 miglia a nord di
Zuwarah, una cittadina sulla costa libica quasi al confine con
la Tunisia. Considerato che il diritto internazionale stabilisce
che le acque territoriali si estendono fino ad un massimo di 12
miglia dalla costa, il peschereccio si trovava 18 miglia fuori
dalle acque territoriali libiche, dunque in acque internazionali
nonostante Gheddafi rivendichi la giurisdizione della Libia su
tutta l'area all'interno del Golfo della Sirte. (ANSA).
DIFESA: MINI NAJA; LA RUSSA, COSTA MENO CAPODANNO VELTRONI
(ANSA) - PISA, 14 SET - ''Il costo di questo progetto e' di
poco piu' di 6 milioni all'anno, meno di quanto spendeva
Veltroni per fare il capodanno a Roma''. Ha risposto cosi' il
ministro della Difesa Ignazio La Russa ai giornalisti che gli
chiedevano un commento sulle polemiche relative ai costi della
'mini naja'.
''Questo progetto - ha aggiunto La Russa - ha creato
discussioni solo in chi era in malafede. Il costo complessivo
per la Difesa in tre anni e' di 5 milioni di euro ai quali
devono aggiungersi sempre nei tre anni altri 19 milioni che
saranno ricavati da maggiori entrate e da un fondo di riserva
del Ministero dell'Economia''.(ANSA).
DIFESA: MINI NAJA; MARZIALE, INDISPENSABILE RIPRISTINARLA
(ANSA) - CATANZARO, 14 SET - ''La naja rappresentava un
momento di crescita indispensabile per educare le masse
giovanili al rispetto delle regole, un rafforzamento del lavoro
svolto dalle primarie agenzie di socializzazione, cioe' famiglia
e scuola. Ripristinarla obbligatoriamente, anche soltanto con
tempi dimezzati rispetto al passato, non puo' che trovare il
nostro pieno consenso''. Lo afferma il sociologo Antonio
Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e
consulente della Commissione Parlamentare per l'Infanzia.
''Ripristinare la naja - ha aggiunto - non e' un'opzione ma
una necessita' formativa, che non dovrebbe innescare polemiche
sui costi perche' un Paese che rinuncia ad investire sulla
formazione delle masse giovanili e' un Paese destinato ad un
futuro qualitativamente infimo''. (ANSA).