SICUREZZA «CON 1.300 EURO AL MESE IMPENSABILE CHIEDERCI ANCORA SACRIFICI». VERSO UNA CLAMOROSA AZIONE DI PROTESTA: POLIZIOTTI IN PIAZZA CON I MILITARI O SCIOPERO BIANCO (Il Messaggero)
Il Messaggero – 04 luglio 2010
I poliziotti: «Con 1.300 euro al mese impensabile chiederci ancora sacrifici»
I sindacati di Polizia:”Stipendi bloccati e auto senza beniza, è troppo”. Verso una clamorosoa azione di protesta.
Manifestazione di piazza: per la prima volta anche i militari si unirebbero al corteo. Lo sciopero bianco: senza fare straordinari l’attività si paralizzarebbe
ROMA - Un poliziotto semplice, diciamo un agente sui 30-35 anni, guadagna 1.290 euro netti al mese; un poliziotto che sta sulle volanti (e che quindi fa, se li fa, straordinari, notturni e festivi) percepisce circa 130 euro in più del precedente; un appuntato di 40 anni, con alle spalle 15 anni di servizio, si mette in tasca la bellezza di 1.400 euro netti al mese. Sono queste le buste paga-tipo nel mirino del Governo. Perché anche se è stato annunciato il ritiro dell’emendamento taglia-tredicesime, è pur vero che restano tutti i formidabili tagli della manovra Brunetta e dell’ultima manovra Tremonti, con tanto di blocco degli stipendi e delle indennità accessorie. «Cioè, è stata tolta la beffa, ma rimane il danno», commenta il segretario nazionale del Siulp, Felice Romano.
Le indennità accessorie. Sono quelle che rendono specifico il mestiere degli operatori della Pubblica sicurezza. Le indennità accessorie per eccellenza sono gli straordinari e le missioni, che per un poliziotto (o per un carabiniere, o un finanziere o un appartenente alle Forze armate) sono il pane quotidiano. Nicola Tanzi, segretario del Sap, fa un esempio: «Se un poliziotto, nel 2010, rimane ferito in un conflitto a fuoco ed è costretto a starsene a casa in convalescenza per 4 mesi, quel poliziotto per 4 mesi prenderà solo lo stipendio fisso, senza indennità. Nel 2011 però, siccome il suo stipendio non potrà essere superiore a quello percepito nel 2010, ecco che il nostro poliziotto guadagnerà meno dell’anno precedente». Poi ci sono le missioni. Con il blocco delle indennità, chi accompagnerà più all’estero un clandestino da riportare in patria? Infine, lo stop alla carriera. Si arriverà all’assurdo che, se un poliziotto vincerà un pubblico concorso e otterrà la promozione a Questore, continuerà a guadagnare in base alla carica precedente e quindi a percepire uno stipendio inferiore ai suoi sottoposti ma con una grande mole di responsabilità in più.
La contabilità dell’Austerity. Spiega Tanzi: «L’ultima Finanziaria ci ha tolto risorse per il 20 per cento; con quest’ultima manovra ci sarebbe un’ulteriore riduzione del 10 per cento e un taglio del 30 per cento è insostenibile. Ci sono questure sotto sfratto perché senza soldi per pagare l’affitto; gestori di distributori di benzina che hanno minacciato di interrompere le forniture se non saranno pagati; mancano i soldi perfino per comprare le divise». Pare, infatti, che i poliziotti della Mobile di Napoli abbiano una sola uniforme estiva, dunque senza nemmeno la possibilità di fare un cambio. Insomma, un caos. E la storia delle tredicesime tagliate è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ecco il perché della rabbia dei poliziotti.
La protesta. Siccome la misura è ritenuta colma, ben difficilmente i sindacati delle Forze di Polizia e i Cocer delle Forze armate ritorneranno sui loro passi rimangiandosi le «eclatanti misure di protesta» che hanno annunciato. Il termine ultimo è dopodomani, martedì. Tutti i sindacati del Comparto Sicurezza si incontreranno e decideranno insieme il da farsi. «Un’ipotesi sul tavolo - dice Felice Romano - è quella di attuare uno “sciopero bianco”, ovvero di seguire pedissequamente tutte le procedure amministrative previste e di non fare gli straordinari. Già così arriveremmo al blocco di oltre il 40 per cento della normale attività».
Altre ipotesi sono quelle di una mega-manifestazione con la partecipazione straordinaria dei carabinieri e delle Forze armate; sarebbe la prima volta che i militari parteciperebbero a tali forme di protesta e il segnale trasmesso sarebbe macroscopico. Il Cocer Interforze (i militari delle tre Armi) hanno già indetto una conferenza-stampa per dopodomani. Un’ipotesi estrema, ma che certamente è stata presa in considerazione, è quella di fare presìdi di polizia sotto le case di Berlusconi, ad Arcore, e di Tremonti, per fare loro arrivare direttamente le voci della protesta. Anche questa, ove venisse attuata, avrebbe del clamoroso.
Ed è singolare che, mentre si riducono i fondi alle Forze di polizia, se ne trovano invece per finanziare curiose iniziative come quella che sta tanto a cuore al ministro La Russa, e cioè la mini-naja. Si tratta di un breve periodo di addestramento militare rivolto ai giovani che è previsto da un emendamento firmato dal relatore di maggioranza alla manovra, Antonio Azzollini. Il progetto costerà 19,8 milioni di euro in due anni e, come dice il sindacato dei prefetti, il taglio delle tredicesime e la mini-naja «fanno a cazzotti tra di loro».
Carlo Mercuri