I MILITARI AVRANNO UN SINDACATO. GRAZIE A CGIL, FICIESSE, ASSODIPRO E GRAZIE AL “NOSTRO” FRANCO SOLINAS - di Francesco Zavattolo

giovedì 12 aprile 2018

Il 10 aprile è un giorno importante per la storia del nostro Paese. E’ il giorno in cui nel 1981 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Legge n. 121 sul nuovo ordinamento dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, riforma pilastro che ha dato vita, tra l’altro, alla sindacalizzazione della Polizia di Stato. Ma è anche il giorno in cui, nel 2018, la Corte Costituzionale ha rimosso il limite, imposto ai soli militari, di non potersi costituire in libere associazioni a carattere sindacale.

E’ una svolta epocale sia per i lavoratori con le stellette, i quali finalmente potranno dotarsi di organi muniti di soggettività giuridica e di un reale adeguato potere rappresentativo, sia per l’Italia, che potrà contare su maggiore trasparenza ed equilibrio all’interno delle strutture deputate all’uso della forza.

Nell’udienza del 10 aprile, l’Avvocatura dello Stato ha provato in tutti modi a confutare le tesi difensive del Prof. Saccucci, legale di Assodipro, sostenendo che l’ultimo comma dell’art. 52 della Costituzione avrebbe legittimato un Ordinamento militare separato dall’Ordinamento statuale. Ma i Giudici, con la loro preliminare dichiarazione, di cui a breve conosceremo le motivazioni, hanno evidentemente riconosciuto che le Forze Armate debbono informarsi allo spirito democratico della Repubblica, nel solco dei principi della Carta Costituzionale.

Anche se spetta al legislatore definire l’alveo delle restrizioni delle associazioni professionali a carattere sindacale, si deve registrare che ci sono voluti 40 anni per giungere a tale conquista! Ma questo risultato, a nostro avviso, non è frutto del solo ricorso legale, bensì della congiuntura normativo-culturale che trova nei principi delle Carte Europee dei diritti dell’uomo e dei diritti sociali, capisaldi di una emancipazione liberal-culturale che non era più rinviabile. Allo stesso tempo è innegabile l’impegno in tal senso profuso coralmente da Ficiesse, dal “Nuovo Giornale dei Militari” e da Assodipro, nel solco della consolidata tradizione di Cgil, ha preparato il terreno e l’humus su cui è stato possibile far germogliare il seme delle libertà fondamentali anche per i cittadini militari.

Da questo momento iniziano i lavori. Gli orologiai sono all’opera e noi, come abbiamo sempre fatto in questi anni da protagonisti indiscussi, siamo pronti a mettere in campo il nostro “bilanciere” e “rocchetto”. Siamo un passo avanti a tutti. Sentivamo l’esigenza di fornire agli iscritti di Ficiesse, possibili candidati della Rappresentanza Militare, una formazione che consentisse loro di rispettare le regole fino ad oggi vigenti per potersi relazionare con professionalità e serietà nel rispetto degli interlocutori. Da questo l’avvio dei corsi di formazione ancora oggi in itinere.

Non crediamo di esagerare dicendo che con i nostri 70 discenti ai corsi di formazione appena citati, alla luce delle indicazioni rese dalla Corte Costituzionale, forgeremo i primi delegati sindacali militari della storia di questo Paese.

Grazie alla Cgil per il supporto prezioso che ci ha fornito in questi anni, grazie a tutti i nostri predecessori per averci lasciato il testimone di un’Associazione vitale e laboriosa.

Un grazie personale, sentito e commosso va a Franco Solinas che ha consentito di oltrepassare, con il suo ricorso, la corazza dell’art. 1475 del Codice dell’Ordinamento Militare e grazie ad Emilio Ammiraglia compianto presidente di Assodipro e ad Assodipro stessa, per aver consentito il raggiungimento di questo storico obiettivo.

Ma il mio personale ringraziamento va tutti i soci che in questi anni ci hanno sostenuto e ci hanno consentito di esistere, di lavorare e di crescere.

 

Francesco Zavattolo

con Onore,

Segretario Generale Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà.


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