LA SICUREZZA INTERNA NON PUO' ESSERE DELEGATA ALL'ESERCITO. LA POLITICA RIASSUMA IL PROPRIO RUOLO E CREI I PRESUPPOSTI PER UNA MAGGIORE SOSTENIBILITA' SOCIALE. di Francesco Zavattolo

lunedì 21 novembre 2016

SICUREZZA: L'ESERCITO IN STRADA E' UNA STRATEGIA EMERGENZIALE, NON LA SOLUZIONE. LA POLITICA CREI I PRESUPPOSTI PER UNA MAGGIORE SOSTENIBILITA' SOCIALE. di Francesco Zavattolo

L’invio di 150 militari a Milano, in aggiunta ai 650 già presenti sull’area metropolitana, non affronta i nodi della sicurezza urbana né lambisce la percezione dell’aumento dell’insicurezza sociale.

L’incapacità della politica di affrontare le cause economiche e sociali che sottendono la crescente domanda di sicurezza, rischia di replicare all'infinito soluzioni emergenziali come quella dell'Esercito in strada. Senza nulla togliere all’abnegazione dei tanti ragazzi/e impiegati nelle c.d. operazioni "strade sicure", questa soluzione di gestione della sicurezza interna non garantisce la riduzione dei crimini urbani. Non a caso, a Napoli e in provincia, lo schieramento di numerosi militari dell’esercito non ha impedito e né impedisce la consumazione di fatti di sangue.

I cittadini hanno bisogno di maggiore equità sociale e di una giustizia più veloce e concreta e di Forze di Polizia efficienti ed orientate alla prevenzione più che alla repressione, e non di pattuglie che magari mettono paura a qualche disperato, senza agire sulle vere ragioni della criminalità da strada.”

Francesco Zavattolo - Segretario Generale Ficiesse


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