ALTRO CHE RIORDINO. PRONTO IL DPCM PINOTTI/ROSSI CHE “DEGRADA” A “COMMESSI” I MARESCIALLI DELLA FF.AA E, PER EQUI-ORDINAZIONE, TUTTI GLI ISPETTORI DI POLIZIA di Gianluca Taccalozzi

mercoledì 12 ottobre 2016

ALTRO CHE RIORDINO. PRONTO IL DPCM PINOTTI/ROSSI CHE “DEGRADA” A “COMMESSI” I MARESCIALLI DELLA FF.AA E, PER EQUI-ORDINAZIONE, TUTTI GLI ISPETTORI DI POLIZIA di Gianluca Taccalozzi

Mentre agli Interni le amministrazioni di polizia discutono su come nascondere un pesudo-contratto in un provvedimento formalmente intitolato e propagandato riordino dei ruoli “merito e professionalità” (cit. Ministro Alfano), alla Difesa si costituiscono solidissime basi per retrocedere i Marescialli (alias Ispettori nelle Forze di Polizia) a “commessi”.

Eppure quando il legislatore del 1981 (nota: “che nostalgia!”) aveva immaginato la figura dell’Ispettore nella neonata Polizia civile aveva ben altri progetti: figura direttiva con responsabilità di indagine, una certa cultura (all’epoca diploma di II grado equivalente più o meno ad un’attuale laurea triennale) ed una certa indipendenza dalle gerarchie. Una figura semplicemente non prevista e totalmente fuori luogo nel tradizionale ordinamento militare.

Una figura, di fatto, imposta alle Forze Armate ed alle Forze di polizia ad ordinamento militare da una sentenza della Corte Costituzionale la n.277 del 1991. Già all’epoca però (1995) la strada scelta per dare attuazione a quella sentenza fu un compromesso al ribasso colpevolmente accettato dai sindacati di polizia dell’epoca, in cambio di gradi regalati e quattrini (nota: “almeno allora i quattrini erano tanti!”). La scelta del legislatore del 1995 (nota: “nessun rimpianto”), infatti, fu quella di retrocedere gli allora Ispettori di Polizia al rango dei Sottufficiali militari.

Sta di fatto che la Difesa inserì nel suo ordinamento la figura del Maresciallo, con numeri anche rilevanti, soprattutto in Aereonautica Militare.

Passano gli anni e, mentre nel resto del pubblico impiego con la contrattazione (alias processi di riqualificazione) si è elevato il rango (e gli stipendi) di tutto il personale, il personale del comparto sicurezza e difesa è rimasto al palo, intrappolato dalla mancanza di potere contrattuale in materia di carriere e dall’assurda applicazione del principio di equi-ordinazione che rende estremamente complicato trovare un vestito di carriera che vada bene dal finanziere all’alpino. Tanto che le Tabelle di equiparazione tra personale civile e personale militare in vigore (2002), all’epoca pensate solo i transiti dovuti a inabilità al servizio militare, già sostanziavano una prima evidente retrocessione dei Marescialli: solo i gradi apicali del ruolo Ispettori sono infatti equiparati all’odierna terza area funzionale dell’ordinamento ministeriale.

Arriviamo ad oggi. La Difesa è divenuta professionale, è impegnata in missioni internazionali, ha acquisito un peso politico che nel 1995 non aveva e si è fatta approvare dal Parlamento un piano di riforma che prevede esuberi di personale, ovviamente individuati nella figura meno utile (per le loro funzioni ed esigenze) e che meno si confà al proprio ordinamento: il Maresciallo.

Una delle ipotesi per riassorbire tali esuberi è quella di ricollocare il personale nei ruoli civili della Difesa o dei Ministeri in generale. E’ così ovvio che bisogna rimettere mano a quelle Tabelle di equiparazione del 2002 e stavolta non solo con riferimento a pochi casi di inabilità.

Si apre, nel 2013, una trattativa tra la Difesa ed i sindacati civili del personale del Ministero della Difesa, con protagonisti governativi, prima l’attuale Ministro della Difesa (all’epoca Sottosegretario) ed oggi l’attuale Sottosegretario On. Rossi. Trattativa che sembra conclusa proprio in questi giorni, almeno a giudicare da quanto pubblicato sul sito del sindacato del personale civile della Difesa (leggi qui).

Risultato, da consolidare in un apposito dpcm da emanare entro novembre 2016 con l’avallo del MEF già ottenuto, la definitiva retrocessione dell’intero ruolo Marescialli (alias Ispettori per GdF e CC) nella seconda area funzionale dei Ministeri e quindi a “commessi”. D’altronde, così si agevola l’assorbimento degli esuberi…

E così tutti i discorsi fatti sul riordino delle carriere delle Forze di Polizia in ordine all’equiparazione con il resto del pubblico impiego, andranno definitivamente a farsi benedire, visto che sarà ben difficile, proprio in virtù di quel maledetto principio di equi-ordinazione, considerare i Marescialli/Ispettori di tutte le Forze di Polizia in maniera diversa rispetto ai Marescialli delle Forze Armate. 

Gianluca Taccalozzi – Delegato Co.Ce.R. Guardia di Finanza.

DECRETO MINISTERIALE 18 APRILE 2002 - TRANSITO PERSONALE GDF NEI RUOLI CIVILI DEL MEF


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