CORRIERE.IT - UNIVERSITA', CANTONE: "STRETTO LEGAME TRA CORRUZIONE E FUGA DI CERVELLI"

venerdì 23 settembre 2016

CORRIERE.IT - UNIVERSITA', CANTONE: "STRETTO LEGAME TRA CORRUZIONE E FUGA DI CERVELLI"

IL presidente dell’Autorità nazionale dell’anticorruzione a Firenze: «Siamo subissati da segnalazioni. Soprattutto per quanto riguarda i concorsi»

«C’è un grande collegamento, enorme, tra fuga di cervelli e corruzione». Lo ha sottolineato il responsabile dell’Anac Raffaele Cantone oggi a Firenze, intervenendo al convegno nazionale dei responsabili amministrativi delle università. Cantone lo ha detto dopo aver riferito che l’«Anac è «subissata» di segnalazioni di presunti casi di corruzione negli atenei italiani. «Siamo subissati di segnalazioni su questioni universitarie, spesso soprattutto segnalazioni sui concorsi», ha detto il presidente dell’Autorità nazionale dell’anticorruzione, a Firenze.

Linee guida

Un leit motiv, per il responsabile dell’Anac, quello che la corruzione sia «un sistema anticoncorrenziale che nega spazi all’innovazione e al merito». Da Firenze, però, questa volta Cantone annuncia alla platea « linee guida ad hoc, che non vogliono burocratizzare, ma provare a consentire l’esercizio della discrezionalità in una logica in cui la discrezionalità però non diventi arbitrio». E intende regole che servano a dar conto ai cittadini, «a tutti i cittadini, perché l’università è il nostro futuro».

Scambi sospetti

«Non voglio entrare nel merito, non ho la struttura né la competenza - ha aggiunto Cantone - ma la riforma Gelmini secondo me ha finito per creare più problemi di quanti ne abbia risolti. Per esempio, ha istituzionalizzato il sospetto: l’idea che non ci possano essere rapporti di parentela all’interno dello stesso dipartimento, il che ha portato a situazioni paradossali». «In una università del Sud è stato istituzionalizzato uno “scambio”: in una facoltà giuridica è stata istituita una cattedra di storia greca e in una facoltà letteraria una cattedra di istituzioni di diritto pubblico. Entrambi i titolari erano i figli di due professori delle altre università. Credo che questo sia uno scandalo e che lo sia il fatto che si sia stati costretti a fare questa operazione; se tutto avvenisse in trasparenza, la legge che nasce dalla logica del sospetto è una legge sbagliata».


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